La fiducia e la stima sono sempre più importanti in azienda - Archivio
Alla ricerca dell'azienda ideale. In cui il benessere e la produttività vanno a braccetto. Dove i conflitti sono ridotti al minimo e le relazioni sono rivolte alla ricerca della felicità personale e collettiva. Questo in teoria. Mentre la difficoltà attuale di far incontrare domanda e offerta nel mondo del lavoro è stata la principale motivazione che ha spinto Nhrg a tentare di spiegare le ragioni di questo disallineamento nel mercato e ad avviare l'indagine a livello nazionale dal titolo L'azienda ideale.
Sul totale dei lavoratori che hanno risposto, il 63,09% è rappresentato da donne e il range di età maggiormente rappresentato è dai 36 ai 50 anni con il 44,21%. Il 49,36% è diplomato e il 60,94% è occupato e non è in cerca di un nuovo lavoro. Tra gli elementi motivazionali, i più rilevanti sono la fiducia e la stima che ispira il vertice aziendale e gli strumenti forniti per raggiungere gli obiettivi assegnati. Entrambe le risposte risultano rilevanti per il 45%.
Tra gli elementi di crescita professionale, spiccano l'attenzione alla motivazione dei lavoratori, in termini di riconoscimento di sforzi e meriti, la possibilità di sviluppare conoscenze e competenze. Le risposte risultano rilevanti per il 43% e il 47% L'elemento di sostenibilità più evidente è l'adozione di strumenti di work/life balance con il 40%. L'elemento di ambiente di lavoro più importante è che ci sia rispetto delle pari opportunità e nessuna discriminazione con il 38%. Le risposte alle domande aperte confermano la schiacciante rilevanza che i lavoratori danno ai valori e i comportamenti organizzativi, più che elementi concreti quali quello economico, di struttura del luogo di lavoro eccetera. La presenza di rispetto e l'assenza di discriminazione rappresentano il 50% circa delle risposte alle domande aperte riguardo gli aspetti ritenuti essenziali per scegliere il luogo di lavoro. La possibilità invece di acquisire conoscenze e competenze sempre nuove e quindi il valore della formazione risulta confermarsi come l'elemento motivazionale di maggior rilievo.
Le nuove figure che si occupano di benessere aziendale
I cambiamenti socio-culturali degli ultimi anni hanno interessato molteplici aspetti della vita quotidiana, area lavorativa inclusa. Tali trasformazioni si sono tradotte anche in necessità diversificate che hanno quindi condotto le realtà aziendali a pensare, introdurre e nutrire nuovi talenti. In questo scenario, LHH ha individuato dieci figure professionali che prima non esistevano (o che erano solo parzialmente abbozzate) e che invece ora stanno prendendo sempre più piede. In particolare, i nuovi job title più innovativi si inseriscono prevalentemente in tre macro aree: benessere aziendale, innovazione tecnologica e sostenibilità.
Negli ultimi anni il tema di un miglior equilibrio tra vita professionale e privata ha acquisito sempre più rilevanza per i lavoratori, tanto da diventare una necessità imprescindibile. Per questa ragione si stanno diffondendo nelle aziende figure che lavorano per curare gli aspetti emozionali dei dipendenti, focalizzandosi sulla gestione emotiva, sulla salute mentale e sulla creazione di un ambiente lavorativo sano per promuovere empatia e coesione tra colleghi. In questo contesto, non stupisce quindi che compaiano in firma alle e-mail aziendali dei job title come Chief Happiness Officer, Chief Mental Health Officer e Chief Community Officer. Ma qual è esattamente il loro incarico?
• Chief Happiness Officer (o Chief Heart Officer – Cho): figura dedicata al miglioramento della felicità dei dipendenti. Non si tratta solo di un upgrade delle tradizionali risorse umane più orientato alla ricerca della felicità, bensì una figura incentrata sull'identificazione e gestione dei rischi psicosociali, sul sostegno al benessere dei dipendenti e sulla creazione di dinamiche di squadra psicologicamente sicure. Una delle attività chiave del Cho è quella di stabilire iniziative per sostenere gruppi “vulnerabili” sul posto di lavoro, come immigrati o genitori single.
• Chief Mental Health Officer (Cmho): il ruolo nasce in risposta alle crescenti preoccupazioni per la salute mentale e alla maggiore enfasi posta sulla gestione dei rischi psicosociali sul posto di lavoro. Il job role si colloca a cavallo di due aree specifiche: la protezione del benessere mentale delle persone e il miglioramento dei sistemi, rendendo il luogo di lavoro sicuro e salubre dal punto di vista psicologico.
• Chief Community Officer (Cco): ha l’obiettivo di facilitare le connessioni tra i dipendenti e mantenere una cultura aziendale forte tra i team. Il suo fine è costruire un senso di comunità e di sicurezza psicologica all'interno di un'organizzazione, che spesso dipende dallo stile di leadership dei dirigenti. Non solo, alcuni manager puntano a considerare il ruolo del Cco più orientato verso l'esterno, affinché costruisca e rafforzi le relazioni con gli stakeholder esterni di un'azienda, quali clienti, fornitori e il pubblico in generale.
Considerata la crescente attenzione nei confronti dei cambiamenti climatici e della sostenibilità, i dipendenti auspicano che l’azienda per la quale lavorano sostenga nella pratica le cause ambientali, impegnandosi in prima linea. Per questo motivo, si stanno consolidando in azienda nuovi ruoli che hanno come principale obiettivo quello di occuparsi degli impegni in ambito responsabilità ambientale ed Esg:
• Chief Sustainability Officer: il loro operato si focalizza sulla strategia, l'influenza, la sensibilizzazione e le ripercussioni circa le questioni Esg per le persone in azienda. Che si chiamino Sustainability Manager, Chief Green Officer, Director of Sustainable Design o simili, i ruoli dedicati all'ambiente sono in crescita. La transizione richiederà la riqualificazione e l’aggiornamento dei professionisti per dotarli delle competenze necessarie a soddisfare la crescente domanda in merito.
• Director of Corporate Social Responsibility (Csr): tra i compiti assegnati nell’ambito di questo job title ci sono l’impegno a sviluppare strategie Esg, rispettare il quadro normativo di riferimento, coinvolgere gli stakeholder, valutare e ridurre l'impatto ambientale dell'organizzazione, supervisionare gli sforzi filantropici. Ma anche pensare a programmi di impegno nella comunità e iniziative a sostegno della diversità, dell'equità e dell'inclusione, garantire una supply chain etica, responsabile ed equa, gestire i rischi e collaborare con le associazioni di settore, le Ong e gli enti governativi.
• Esg Investment Officer: questo professionista identifica le opportunità commerciali e gli investimenti sicuri che promuovono gli interessi finanziari di un’azienda in base ai criteri Esg da rispettare. Le sue mansioni comprendono la gestione di portfolio projects, la gestione di transazioni finanziarie e la creazione di relazioni con i clienti incentrate sui principi dell'impact investing e dell'investimento sostenibile.
La tecnologia avanza a gran velocità grazie alle costanti innovazioni. Da qui la necessità nel mondo del lavoro di stare al passo coi tempi o, ancor meglio, essere precursori, creando nuovi job title che aiutino le aziende a promuovere, implementare e monitorare le novità tech tra gli stakeholder interni ed esterni. Tra questi, vi sono i Chief Visionary Officer (Cvo), i Chief Innovation Evangelist, i Metaverse Research Scientist e i Digital Reputation Defender:
• Chief Visionary Officer (Cvo): è un ruolo esecutivo responsabile della definizione della vision e della strategia di un'azienda, si occupa della comprensione delle tendenze attuali e future del settore e di delineare una direzione strategica per l'azienda. Inoltre, garantisce che la visione e la strategia aziendali vengano comunicate internamente e attuate in modo efficace. Il Cvo è spesso coinvolto nelle decisioni relative allo sviluppo dei prodotti, al marketing e alle operazioni generali.
• Chief Innovation Evangelist: è un job title frutto della nascente cultura delle startup, è il responsabile della promozione dell'innovazione all'interno di un'organizzazione. Il ruolo consiste nel contribuire a creare un ambiente in cui le nuove idee possano essere incubate e realizzate, incoraggiando al contempo la collaborazione e la risoluzione interdisciplinare dei problemi. Inoltre, è chiamato ad avere una conoscenza approfondita dei settori e dei mercati in cui opera l’azienda e ad essere in grado di identificare sia le sfide sia le nuove opportunità.
• Metaverse Research Scientist: man mano che il Metaverso si consolida, questo ruolo diventerà sempre più cruciale. Saranno incaricati di creare ciò che rende l'intero mondo visibile e fruibile in versione digitale e non comporterà solamente la creazione di modelli digitali di base del mondo reale in cui le aziende potranno portare clienti e partner. Tale architettura servirà da punto di partenza per ulteriori casi d'uso, come i giochi, la pubblicità, il controllo di qualità nelle fabbriche e molto altro ancora.
• Digital Reputation Defender: queste figure saranno sempre più richieste per tutelare l’immagine dei dipendenti e dell’azienda quando si parla di contenuti presenti sui social media. Un ruolo sempre maggiormente strategico con la crescente influenza dei social e la complessità di Internet, in quanto è complicato eliminare eventuali momenti imbarazzanti, pubblici e privati, che possono essere diffusi online.