Un'azienda su due introdurrà il lavoro da casa - Archivio
Mercato del lavoro 2021: nel mondo, è ottimista un datore di lavoro su due. Ben più cauti i francesi (40%), i tedeschi (38%) e soprattutto gli italiani (33%). È quanto emerge dall’indagine che Indeed, portale numero uno al mondo per chi cerca e offre lavoro, ha commissionato per indagare lo stato d’animo di lavoratori e datori di lavoro in 14 Paesi, tra cui l’Italia.
Nel mondo, un datore di lavoro su dieci ritiene che sarà costretto a mantenere una politica di blocco delle assunzioni per via della pandemia. Percentuale che sale al 18% in Italia. Tuttavia, il 57% delle imprese del Bel Paese porterà avanti le proprie attività di recruitment: il 18% solo per ruoli chiave, il 22% non modificherà in alcun modo i propri piani, mentre il 17% sta valutando di assumere di più rispetto a prima della pandemia.
Anche sul fronte salari, gli italiani si mantengono conservativi. Se nel mondo la percentuale di datori di lavoro che riuscirà a garantire aumenti salariali è pari al 42%, in Italia questo dato scende al 23%. Percentuale non distante dai vicini francesi (25%) e tedeschi (27%).
La pandemia come tutte le crisi ha accelerato dei fenomeni già in atto. In linea con quanto avviene nel resto del mondo, flessibilità e possibilità di lavorare da casa sono il nuovo mantra per più del 50% dei datori di lavoro italiani, tanto che anche nella Penisola c’è chi inizia a pensare a una riduzione degli spazi di lavoro/destinati a uso ufficio (7%). Cresce anche la sensibilità in materia di supporto psicologico, con il 27% delle imprese che pianifica di introdurre delle misure dedicate. Infine, distanziamento sociale (43%), utilizzo di mascherine e sanificazione (44%), impiego di schermi in plexiglass o (33%) e misurazione della temperatura (38%) rimarranno una costante anche nel 2021.
Mai come in tempi di incertezza, la capacità di offrire garanzie che vanno al di là dell’immediato attrae i talenti migliori. Ecco che la sicurezza del lavoro (40%), una prospettiva positiva di evoluzione del business aziendale (28%) e l’offerta di un chiaro percorso di carriera (29%) sono oggi i migliori strumenti che le imprese ritengono di avere a disposizione in fase di recruitment, più validi anche di un aumento salariale (19%). Chiave anche poter garantire il rispetto di salute e sicurezza sul posto di lavoro (25%).
«Nonostante si arrivi da un anno molto difficile, le aziende non si arrendono. In Italia - sia le imprese, sia - le persone in cerca di lavoro, sono state incredibilmente resilienti. Hanno continuato ad affrontare le sfide adattandosi a un contesto in continua evoluzione. Con l'introduzione dei vaccini, possiamo aspettarci maggior ottimismo da parte dei datori di lavoro per piani a più lungo termine. La maggior parte dei datori di lavoro porterà avanti le attività di recruitment consapevole dell’importanza di investire su talenti e competenze per fare fronte alle sfide del mercato e questo è un segnale positivo», conclude Dario D'Odorico, Responsabile Commerciale di Indeed.com.