sabato 10 ottobre 2015
Le aziende vorrebbero più flessibilità nei tempi e orari, con servizi dedicati e la crescita delle pari opportunità. Per il 65% ora non è facile. Boom di imprese nei settori dell’istruzione, tempo libero, servizi alla persona: +174% in Lombardia in cinque anni, + 39% in Italia.
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Boom di imprese nei settori dell’istruzione, tempo libero, servizi alla persona, che aiutano a conciliare tempi di lavoro a famiglia, +174% in Lombardia in cinque anni, + 39% in Italia. Oggi sono circa 1.300 le imprese in Lombardia, rispetto alle 471 del 2010, su un totale nazionale di oltre seimila imprese. Nell’ultimo anno il settore cresce del 5%. Sono 13 mila gli addetti in regione, in crescita del +3% rispetto all’anno scorso, su un totale nazionale di 53 mila. Un addetto su quattro in Italia si concentra in Lombardia e una impresa su cinque. Un settore che vale 100 milioni di affari in regione, su un totale italiano di 400 milioni."Il lavoro femminile è una risorsa centrale nella nostra economia - ha dichiarato Federica Ortalli, presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano -. C’è un bisogno crescente di servizi per aiutare l’integrazione delle attività tra lavoro e famiglia, con un possibile impatto in termini di vantaggi economici"."Quello della gestione del tempo è un tema sempre più centrale in una società complessa, come mostra la forte crescita delle imprese dedicate a servizi di aiuto alle esigenze familiari. Si tratta di un ambito che riguarda in particolare le donne, che in media si fanno maggiore carico delle esigenze familiari. In questa prospettiva diventa prioritario il passaggio dalla conciliazione alla condivisione, con una redistribuzione del carico dei compiti dentro e fuori la famiglia, coinvolgendo i soggetti più prossimi, ma anche con un sempre maggiore utilizzo dei servizi privati dedicati", ha detto Arianna Fontana, del Comitato imprenditoria Femminile della Camera di commercio di Milano.A Milano sono 376 le imprese del settore, raddoppiate rispetto alle 184 del 2010 con circa 4mila addetti. A Brescia e Varese sono circa duecento, a Bergamo, Como, Monza e Lecco circa cento.Conciliare famiglia e lavoro per le donne non è facile per il 65% delle imprese, è invece già ora possibile per il 20%. Per il 23%, la risposta più scelta, è difficile. Una città a misura di donne e famiglia nei ritmi, orari e servizi, genererebbe un vantaggio economico per il territorio che gli operatori stimano di 40 miliardi. Prima modalità indicata sarebbe la flessibilità di tempi e orari della città (lavoro, servizi, attività...) per il 52%, poi la crescita delle pari opportunità per il 10%, gli aiuti economici alla maternità per l’8%, una maggiore vivibilità e attenzione a verde e ambiente per l’8%. Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano realizzata su circa 300 imprese a  settembre - ottobre 2015.
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