Permettere l'inclusione lavorativa di 48 rifugiati fra cui 27 donne in situazione di vulnerabilità. È uno dei risultati raggiunti dal progetto Mep-Modelling employability process for refugees, realizzato da Fondazione Adecco per le Pari Opportunità con il supporto di Acnur, l'agenzia Onu per i rifugiati, e presentati oggi a Roma. Grazie a Mep sono stati inoltre formati su metodologie innovative di supporto
all'inserimento lavorativo dei rifugiati 21 operatori dei progetti di accoglienza della rete Siproimi. Dieci sono state le aziende coinvolte che in questa fase iniziale hanno incluso i beneficiari nelle loro strutture.
Il progetto Mep mira alla creazione di un modello di inclusione che coinvolga rifugiati, aziende e operatori dell'accoglienza, i quali sono stati formati per valorizzare le esperienze pregresse dei rifugiati e ad associarvi opportunità lavorative coerenti. Inoltre, Mep ha permesso la creazione di un dialogo continuo ed efficace fra le aziende e i progetti Siproimi e attraverso il loro coinvolgimento ha agevolato la mobilità sul territorio nazionale dei rifugiati, favorendone l'occupabilità. Attraverso la formazione e i percorsi di orientamento al mondo del lavoro sia in forma individuale che di gruppo, i titolari di protezione internazionale hanno potuto valorizzare le proprie competenze, comprendendo quali fossero quelle spendibili nel mercato del lavoro.
«Mep - dichiara Francesco Reale, segretario generale di Fondazione Adecco per le Pari Opportunità- nasce dalla consapevolezza che molto spesso le competenze pregresse e i percorsi di studi, non solo non
vengono riconosciuti, ma sono di difficile interpretazione nel contesto formativo e professionale italiano. Determinante, inoltre, l'importanza della formazione per gli operatori dell'accoglienza che attraverso un adeguato orientamento riescono a essere più incisivi nelle pratiche di inserimento professionale dei rifugiati affidati loro. Il valore aggiunto della partnership tra Fondazione Adecco e Acnur si è realizzato proprio nella possibilità di creare, attraverso la collaborazione con i progetti Siproimi e delle numerose aziende sul territorio nazionale, delle reali occasioni di inserimento».
«Il lavoro rappresenta un passaggio essenziale per realizzare un'inclusione efficace dei rifugiati, non solo perché garantisce loro l'autonomia socio-economica, ma anche perché rappresenta lo strumento principale per una reale partecipazione nella vita sociale della comunità che li accoglie - sottolinea Riccardo
Clerici, legal officer di Acnur -. Per queste ragioni, l'Acnur ha sostenuto e continuerà a sostenere
progetti come Mep, che rispetto al tema dell'inclusione lavorativa hanno l'ambizioso obiettivo di promuovere metodologie innovative e rafforzare le competenze degli operatori del sistema di accoglienza».
Nel corso dell'evento, quattro rifugiati protagonisti del progetto hanno raccontato la propria storia, mentre in platea era presente Khaled che ha ispirato la progettazione di Mep e che oggi lavora in una multinazionale del settore chimico farmaceutico.
Realizzato da Fondazione Adecco per le pari opportunità con il supporto dell'Agenzia Onu Acnur
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