sabato 7 febbraio 2015
Secondo la Global workforce study di Towers Watson, però, è diminuita la quota di coloro che pensano che il top management fornisca una leadership complessivamente efficace.
In leggero aumento la fiducia nei leader aziendali
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Secondo l’indagine Global workforce study di Towers Watson, negli ultimi quattro anni la fiducia dei dipendenti nei leader aziendali è leggermente aumentata, ma è diminuita la quota di coloro che pensano che il top management fornisca una leadership complessivamente efficace. Inoltre, mentre la maggioranza dei dipendenti valuta positivamente i propri leader per la loro capacità di promuovere un’immagine positiva e di comprendere i driver del successo, soltanto la metà dei leader è di ispirazione per i propri dipendenti, comprende quanto le proprie azioni possano impattare le persone o si dimostra aperto alle loro idee. Secondo lo studio, più della metà (52%) dei dipendenti ha dichiarato di avere fiducia nei propri senior leader , tale valore è in aumento rispetto al 48% del 2012 e al 47% del 2010. Tuttavia, meno della metà (48%) degli intervistati ritiene che il proprio top management fornisca una leadership efficace, in leggera flessione rispetto al 50% del 2010. Edoardo Cesarini, country leader talent & rewards di Towers Watson commenta: "Dati i complessi cambiamenti in atto nell’economia globale, è sempre maggiore la necessità di avere leader forti ed efficaci. È rassicurante vedere crescere il numero dei dipendenti che ha fiducia nei propri leader e che si sente a proprio agio a lavorare con loro; molti, inoltre, danno una valutazione positiva a certe qualità di leadership. È però deludente che molti non considerino i propri leader all'altezza, soprattutto nell’efficacia complessiva". Secondo l’indagine, i dipendenti hanno valutato in senso favorevole i propri leader nei seguenti aspetti: 1.    Quasi tre quarti dei leader (71%) promuove un'immagine positiva della società all’esterno. 2.    Più di sei leader su dieci (64%) dimostrano un giusto senso di urgenza nel realizzare importanti obiettivi aziendali; il 63% dimostra di essere chiaro e coerente rispetto alle priorità della società e di garantirne il successo; il 62% è apprezzato per la comprensione dei fattori che portano al successo. Allo stesso tempo, appena la metà degli intervistati concorda sul fatto che i leader siano flessibili nell’approcciare situazioni nuove (51%) e consapevoli di come le loro azioni abbiano un impatto sui pensieri e sulle emozioni di altri lavoratori (55%) e che sappiano inoltre ispirare i propri dipendenti a fare del loro meglio (55%). Per Cesarini "i risultati della nostra indagine mostrano come le aziende e i senior leader abbiano bisogno di lavorare per migliorare le loro capacità di leadership. Quest’ultima è il driver più importante per l’engagement dei dipendenti e la fiducia nella senior leadership è tra i primi cinque motivi per cui un dipendente sceglie di rimanere in una società. Le società che sono in grado di sviluppare leader forti ed efficaci saranno posizionate meglio per le loro capacità di migliorare la produttività dei dipendenti, aumentare il loro impegno e attrarre e trattenere i talenti chiave".  L'indagine ha inoltre rilevato che meno di quattro intervistati su dieci (39%) concordano sul fatto che il senior management della propria organizzazione faccia un buon lavoro di sviluppo di futuri leader mettendo in dubbio la loro capacità di mantenere la cultura aziendale necessaria per perseguire le oro priorità strategiche sul lungo termine. Questo è uno dei punteggi più bassi che gli intervistati hanno dato quando è stato chiesto loro di valutare il lavoro che i propri leader stanno facendo. "Lo sviluppo di leader forti ed efficaci, non è qualcosa che accade casualmente. L’Hr gioca un ruolo fondamentale nel formare i giusti leader per un'organizzazione. Per iniziare, deve definire le capacità chiave necessarie per il top management e valutare come la leadership si ponga per raggiungere il successo aziendale nel breve termine e nel futuro. L’Hr può costruire il profilo di successo, valutare i leader rispetto a tali requisiti, chiarire il percorso necessario per diventare leader e al tempo stesso creare la prossima generazione di leader", ha concluso Cesarini.
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