martedì 16 agosto 2016
In Lombardia (con il 10,4% del totale nazionale) un'azienda individuale su sei è guidata da un titolare straniero. Cinesi (4,1%) e bengalesi (3,4%) i primi nel settore.
In Italia 19mila imprese di souvenir
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Roma vende articoli religiosi, Napoli bomboniere, Milano oggetti d'arte. Venezia è leader dell'artigianato. Sono quasi 19mila le imprese in Italia che si occupano di souvenir, circa 2mila solo in Lombardia. È quanto emerge da un'elaborazione della Camera di commercio su dati del registro delle imprese attive al primo trimestre 2016 e 2015. Il commercio di souvenir in Lombardia è pari al 10,4% del totale nazionale, con Milano (873 attività), Brescia (223) e Bergamo (211) a trainare il comparto. Un settore a prevalenza femminile: le attività individuali sono 1.068, il 55% del totale, di cui 553 (51,8%) con una titolare. Le quote rosa si localizzano soprattutto a Mantova (71,7%), Monza e Brianza (64,2%) e Varese (63,4%), meno a Milano (25%). In Lombardia una impresa individuale su sei è guidata da un titolare straniero con 222 attività addette alla vendita di souvenir locali. Cinesi (4,1%) e bengalesi (3,4%) i primi nel settore. L'Italia tiene a farsi ricordare. Roma (1.666 imprese di souvenir), Napoli (1.573) e l'area intorno a Milano (873) è la terna in cui convogliano il 22% delle 18.840 imprese italiane che traggono guadagno dal 'ricordino' di un viaggio in qualche località dello Stivale. Quarta è Venezia (680) che con le sue vetrerie e i merletti tipici ottiene la leadership negli oggetti di artigianato (182 imprese). La città pontificia non poteva che dominare nel commercio di arredi sacri e articoli religiosi (70 le attività dedicate); Napoli invece primeggia nella vendita di bomboniere (145). Milano si distingue per la distribuzione di oggetti d'arte (259).
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