Secondo l'Osservatorio di Teha, il 2024 sarà un anno «cruciale» per l'avanzamento del Pnrr, nel corso del quale dovranno essere raggiunti ben 113 obiettivi, di cui 19 legati a riforme e 94 legati a investimenti - IMAGOECONOMICA
Con 113 obiettivi da raggiungere tra riforme e investimenti, il 2024 è l’anno chiave per lo sviluppo del piano nazionale di ripresa e resilienza italiano. Ma secondo i dati dell’osservatorio di The European House – Ambrosetti, diffusi in occasione della 35esima edizione dello scenario di economia e finanza di Cernobbio, il 77 per cento delle imprese italiane ha avuto difficoltà nell’accesso ai bandi. E questo, seppur l’Italia sia tra i Paesi più avanti nell’attuazione del piano.
L’orizzonte temporale del Pnrr, i cui progetti devono essere completati entro il 2026, dimostra che il piano oggi abbia già superato metà del percorso: nei prossimi due anni, dunque, si deve passare dalla fase preparatoria a quella di realizzazione delle opere. E proprio su questo passaggio dalle riforme alla messa a terra degli investimenti sono state registrate le maggiori criticità. Le imprese spesso fanno ancora fatica a ottenere i finanziamenti: il 77% delle aziende ha dichiarato di aver avuto difficoltà a prendere parte ai bandi legati al Pnrr. Tra gli ostacoli più comuni la complessità di interpretazione (28%) e lo scarso dialogo con il soggetto appaltante (23%). In più, la maggior parte delle imprese aveva già lavorato con la pubblica amministrazione e non ha riscontrato miglioramenti nella chiarezza delle informazioni né nella riduzione di burocrazia e tempi delle pratiche.