Dalla riqualificazione di terreni abbandonati in orti urbani coltivati in condivisone di TerraXchange alle aste di beneficenza on line con vip e aziende a favore di progetti sociali realizzate da CharityStars, passando per lo sviluppo di compattatori urbani di bottiglie in plastica di Geomundis o il nuovo network per mettere in relazioni imprese agricole, operatori sociali e consumatori di prodotti agricoli sviluppato da Social Experience, fino a un innovativo dispositivo elettronico per monitorare i parametri e i tempi dei nuotatori professionisti e amatoriali realizzato da Xmetrics. Questi i cinque progetti d'impresa sociale che da idee e intuizioni si trasformeranno in vere e proprie imprese grazie alle opportunità e ai percorsi formativi messi a disposizione da FabriQ, il primo incubatore del Comune di Milano specificatamente dedicato all'innovazione sociale, inaugurato lo scorso gennaio dal sindaco, Giuliano Pisapia. A selezionare i progetti vincitori, su una rosa di 12 finalisti individuati tra gli oltre 50 partecipanti al bando (chiuso a marzo), una commissione di esperti di alto livello. Menzione speciale per il progetto Omog, che propone la produzione e commercializzazione di omogeneizzati e vellutate biologiche: pur non essendo tra i vincitori la start-up potrà seguire il percorso di incubazione di FabriQ."Presentiamo cinque progetti ad alto potenziale -
spiega l'assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e Ricerca, Cristina Tajani - che potranno diventare imprese di successo rispondendo a domande del territorio. Tutti i progetti selezionati, infatti, si fondano su un approccio di 'innovazione sociale' offrendo, attraverso strumenti nuovi, risposte a domande inevase dai mercati tradizionali. L'amministrazione si dimostra ancora una volta al fianco dei giovani che cercano una possibilità professionale coniugando imprenditorialità e sostenibilità sociale e ambientale. In meno di tre anni abbiamo contribuito, a vario titolo, a far nascere sei incubatori d'impresa, cui presto se ne aggiungeranno altri due, dall'alimentare al tecnologico passando per il sociale e la green economy, per circa 200 start-up che hanno permesso a tanti giovani di trovare un'opportunità occupazionale e di esplorare nuovi settori confrontandosi con il mercato, i bisogni e le richieste di consumatori e imprese".I cinque progetti vincitori, oltre a poter contare su un finanziamento messo a disposizione dal Comune di circa 28mila euro a fondo perduto per ogni singola start-up, avranno a disposizione un proprio spazio adibito a uffici all’interno di FabriQ. I giovani imprenditori inseriti nel percorso di incubazione d'impresa, della durata di nove mesi, potranno accedere a un vero e proprio percorso di crescita professionale e di competenze manageriali accompagnati da un apposito staff di tutor che supporterà le neo-imprese nelle scelte di gestione amministrativa e finanziaria, di inserimento, promozione e comunicazione nei differenti mercati di riferimento.FabriQ ha preso vita lo scorso mese di giugno da un progetto ideato dal Comune di Milano e sviluppato dalla Fondazione Giacomo Brodolini e Impact Hub Milano. Negli spazi interamente ristrutturati di FabriQ, in via Val Trompia 45/a, trovano casa sino a un massimo di 15 giovani start-up che possono disporre di uno spazio di accoglienza di 60 mq e 500 mq per uffici e spazi per le imprese, oltre a 86 mq per un auditorium utile a ospitare conferenze ed eventi. Un luogo appositamente ideato per trasformare le idee in occupazione, crescita, sviluppo sociale e metterle in rete. Il tutto nel quartiere di Quarto Oggiaro inserito da tempo nel piano di rilancio dell'area nord-ovest di Milano e che attraversa una fase di totale rinnovamento. Per questo, è stato scelto dall'amministrazione quale laboratorio dei progetti Smart City attivi in città volti a favorire l'inclusione sociale e l'uso intelligente delle tecnologie e a migliorare la qualità della vita nella zona.