mercoledì 15 maggio 2024
Ci sono alternative al conto corrente? Versare i soldi sul conto corrente è un investimento? Tante domande e risposte su uno strumento necessario a gestire il denaro nella vita quotidiana
Tutto quello che c'è da sapere sul conto corrente bancario

Imagoeconomica

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Il conto corrente bancario è uno strumento per gestire il denaro nella vita quotidiana, ad esempio pagare e ricevere lo stipendio o la pensione. È offerto solo dalle banche e il 90% delle famiglie italiane ne gestisce almeno uno. ​È consigliabile controllare con regolarità quanto si spende per il conto corrente ed è sempre possibile cercare un conto meno costoso: i costi variano da banca a banca e anche tra i conti offerti dalla stessa banca.
Se si vuole cercare un conto più conveniente, il primo passo è riflettere sulle proprie esigenze. Bisogna chiedersi, ad esempio, a cosa servirà il conto, quanti prelievi o bonifici si faranno, per esempio in un mese, e quale si preferisce fra conto tradizionale e online. Queste riflessioni aiuteranno a scegliere l’offerta più adatta. In particolare comparando i fogli informativi e i documenti informativi sulle spese, che le banche devono mettere a disposizione dei clienti.
Se si decide di cambiare conto, si ha diritto alla cosiddetta “portabilità”: il diritto di trasferire gratis dal vecchio al nuovo conto la somma depositata e i servizi d’incasso o pagamento ricorrenti già attivati (come ordini di bonifico e addebiti diretti). La procedura deve essere completata entro 12 giorni lavorativi; in caso contrario, il cliente ha diritto a un indennizzo.
Infine, per chi ha esigenze semplici di gestione del denaro c’è la possibilità di aprire un conto di base che offre a tutti i consumatori soggiornanti legalmente in Italia la possibilità di utilizzare i servizi di pagamento fondamentali, fornendo un pacchetto prestabilito di operazioni e di servizi a fronte del pagamento di un canone annuo prestabilito. Può essere gratuito a certe condizioni. Chi ha bisogno di pochi servizi può anche valutare una carta prepagata o un conto di pagamento aperto in un istituto di pagamento o un istituto di moneta elettronica.


Cos’è il conto di base?
È un conto per chi ha esigenze semplici di gestione del denaro e ha bisogno di compiere poche operazioni. Questo conto permette operazioni di pagamento fondamentali, come versare denaro, prelevarlo, fare e ricevere bonifici e usare carte. Il cliente paga un canone annuo prestabilito che copre tutti i costi e comprende un certo numero di operazioni; superato questo limite può avere spese per ogni operazione in più. Il conto di base è gratuito per chi ha un ISEE inferiore a 11.600 euro e per chi riceve una pensione lorda annua entro 18mila euro. Le banche, Poste Italiane e gli altri fornitori di servizi di pagamento devono offrire il conto di base e possono rifiutarsi di aprirlo solo per limitati, precisi motivi: se la persona non ha i requisiti previsti (ad esempio ha un altro conto di pagamento in Italia o non agisce in qualità di consumatore o non soggiorna legalmente in Italia) o se la banca ha il ragionevole sospetto che utilizzerà il conto per scopi illegali. Il cliente deve essere informato immediatamente, per iscritto e senza spese, del rifiuto, entro 10 giorni lavorativi. Al rifiuto ci si può opporre inviando un reclamo all’intermediario, un esposto alla Banca d’Italia o rivolgendosi all’Arbitro Bancario Finanziario o ad altro sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie.

L’apertura di un conto di base è un diritto di tutti?
Tutti i consumatori che soggiornano legalmente in Italia possono avere un conto di base. Non sono ammesse discriminazioni e non conta il luogo di residenza. Può accedervi chiunque abbia il diritto di soggiornare in uno Stato membro dell'Unione europea in virtù del diritto dell'Unione o del diritto italiano, compresi i consumatori senza fissa dimora e i richiedenti asilo politico.
Sono obbligati a offrirlo tutti i prestatori di servizi di pagamento. Banche, Poste italiane e gli altri soggetti autorizzati a offrire servizi di pagamento in Italia devono offrire almeno un prodotto denominato in euro che ha le caratteristiche di un conto di base.

Ci sono alternative al conto corrente oltre al conto di base?
Sì, altre alternative sono:
-il conto corrente presso Poste Italiane (conto corrente postale);
-la carta prepagata: dopo aver caricato il denaro, si può usare la carta per prelevare agli sportelli automatici e per comprare nei negozi e su internet. Se la carta ha l’IBAN si può anche ricevere lo stipendio o la pensione e fare bonifici.
-Il conto di pagamento in istituti di pagamento o istituti di moneta elettronica: consente le operazioni di pagamento fondamentali, come versare denaro, prelevarlo, fare e ricevere bonifici e usare carte.

Cos’è l’IBAN?
“IBAN” è una sigla inglese che sta per “Numero di conto bancario internazionale”. È il codice che identifica un conto corrente: una sequenza di numeri e lettere che permettono di individuare il Paese, la banca, lo sportello e il numero del conto.

Quando un bonifico è internazionale?
Quando è su un conto corrente fuori dall’Area unica dei pagamenti in euro (SEPA). Prima di fare un bonifico di questo tipo bisogna verificare i costi e i tempi.

Che differenza c’è fra carta di debito (“bancomat”) e carta di credito?
Quando paghi con la carta di debito, il denaro viene prelevato subito dal tuo conto corrente. Quando paghi con la carta di credito, invece, il denaro ti viene anticipato dall’emittente della carta; è un prestito, e lo restituirai in un momento successivo con il denaro che sarà presente sul conto. Se la carta di credito è di tipo classico rimborserai la somma in un’unica soluzione; se è “revolving”, invece, la rimborserai a rate con gli interessi.

Cos’è il fido sul conto corrente?
Il fido, o apertura di credito in conto corrente, è un prestito che la banca fa al correntista: permette di spendere più denaro di quello presente sul conto.

Che differenza c’è fra conto corrente e deposito a risparmio?
Il deposito a risparmio, libero o vincolato, è uno strumento d’investimento, offre un tasso d’interesse superiore a quello del conto corrente e permette solo di versare e prelevare denaro. Il deposito vincolato, inoltre, consente di ritirare il denaro depositato solo alla scadenza prevista; se lo si fa prima c’è una penale.

Quali costi ha il conto corrente?
Il conto corrente ha costi fissi e variabili. Tra i primi ci sono i costi per aprirlo e mantenerlo, i canoni delle carte di debito (“bancomat”) e di credito e le spese per ricevere le comunicazioni periodiche. I costi variabili invece si applicano a singole operazioni, come il prelievo allo sportello automatico di una banca diversa dalla propria.

Come faccio a sapere quanto spendo per il conto corrente?
Puoi leggere il Riepilogo delle spese, uno dei documenti periodici che la banca è obbligata a inviarti. Il Riepilogo riporta tutte le spese che hai sostenuto per il conto in un certo periodo: un mese, tre mesi, sei mesi o un anno, secondo la frequenza di invio che hai scelto.

Come posso trovare un conto corrente meno costoso?
Il primo passo è riflettere sulle tue esigenze. Ad esempio, a cosa ti servirà il conto? Quanti prelievi o bonifici farai? Preferisci il conto tradizionale o quello online? Queste riflessioni ti aiuteranno a scegliere il conto con le caratteristiche più adatte. Il secondo passo è confrontare le offerte, come con qualsiasi prodotto. I costi variano da banca a banca e anche tra i conti offerti dalla stessa banca. Per confrontare le offerte, usa due documenti: il foglio informativo e il documento informativo sulle spese. Il primo spiega le caratteristiche, i costi e i rischi del conto offerto, mentre il secondo riporta i costi dei suoi servizi principali. Le banche devono mettere entrambi a disposizione dei clienti.

Come confronto i costi dei conti correnti?
Usa l’Indicatore dei Costi Complessivi (ICC), che si trova nel Documento informativo sulle spese. L’ICC è una stima indicativa della spesa annuale per il conto per sei diversi profili di utilizzo: giovani, famiglie con bassa, media ed elevata operatività e pensionati con bassa e media operatività.

Che differenza c’è fra conti correnti “a consumo” e “a pacchetto”?
Con i primi si paga di volta in volta per ogni operazione; con i secondi si versa un canone annuo che include un certo numero di operazioni (anche illimitato). Di solito il conto “a consumo” si sceglie quando si prevede di fare poche operazioni e per esigenze specifiche, ad esempio quando si vuole un secondo conto per pagare le rate del mutuo.

Se cambio conto corrente, posso trasferire il denaro dal conto vecchio a quello nuovo?
Sì, hai il diritto di farlo. Hai anche il diritto di trasferire i servizi d’incasso o di pagamento ricorrenti che avevi attivato (ad esempio ordini di bonifico e addebiti diretti). È la “portabilità del conto”, ed è gratuita. La procedura deve essere completata entro 12 giorni lavorativi; se la banca non rispetta i tempi hai diritto a un indennizzo.

Come posso pagare con i soldi che ho sul conto?
Puoi usare la carta di debito, la carta di credito, gli assegni, i bonifici (trasferimenti di denaro ad altri conti) e la domiciliazione delle spese (pagamenti automatici di bollette o rate).

Cosa succede se si cointesta il conto corrente?
I cointestatari si presumono proprietari della somma sul conto, in parti uguali; potranno usare il denaro e i servizi collegati al conto stesso. Il contratto deve specificare quali operazioni richiedono la firma di tutti i cointestatari (firma congiunta) e quali solo una (firma disgiunta).

Versare i soldi sul conto corrente è un investimento?
No, perché il tasso d’interesse è basso. Se vuoi investire con un livello di rischio simile a quello del conto puoi considerare i pronti contro termine, i depositi a risparmio o i titoli di Stato a breve termine (BOT, BTP e CCT con scadenza residua inferiore a 12 mesi). Quando l’inflazione e i tassi d’interesse sono alti, è meglio tenere sul conto solo il denaro per le spese a breve termine, ad esempio quelle previste nei successivi 6 o 12 mesi.

Che differenza c’è fra conto corrente e deposito a risparmio?
Il deposito a risparmio, libero o vincolato, è uno strumento d’investimento, offre un tasso d’interesse superiore a quello del conto corrente e permette solo di versare e prelevare denaro. Il deposito vincolato, inoltre, consente di ritirare il denaro depositato solo alla scadenza prevista; se lo si fa prima c’è una penale.

Che succede al mio conto corrente se la banca fallisce?
I conti correnti sono protetti dal sistema di garanzia dei depositi: se la banca fallisce, il cliente recupera la somma depositata, fino a 100mila euro per ciascuna banca fallita in cui ha un conto. Il sistema si basa su due consorzi fra le banche italiane: il Fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD, www.fitd.it) e il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGDCC, www.fgd.bcc.it). Il rimborso è automatico e avviene dopo l’approvazione del provvedimento che sottopone la banca fallita alla liquidazione coatta amministrativa.



Avvenire collabora con la Banca d'Italia su “Tu e l'economia”, un progetto gratuito per l’educazione finanziaria degli adulti vulnerabili. Risponde a domande e bisogni quotidiani spiegando, in modo semplice e concreto, quali sono le caratteristiche delle varie fonti di reddito, come usare in modo corretto gli strumenti di pagamento, come pianificare le proprie finanze per raggiungere obiettivi di risparmio, come ricorrere al credito in modo giudizioso e quali strumenti di tutela i clienti hanno a disposizione nel rapporto con le banche e gli altri intermediari finanziari. Le risorse didattiche sono disponibili e scaricabili liberamente qui.

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