La laurea in Ingegneria non conosce crisi. Anche nel 2014 aumenta il
numero di studenti che ha conseguito un titolo utile per accedere
all'albo degli Ingegneri e raggiunge quota 52.495 (+0,7% rispetto al
2013), pari al 17,2% dell'universo dei laureati. Questi i principali
risultati che emergono dall'analisi effettuata dal Centro studi del
Consiglio nazionale degli ingegneri sui dati del Miur, relativi ai
laureati dell'anno solare 2014.
I due Politecnici di Milano e di Torino restano i principali centri
di formazione ingegneristica italiani, a tal punto che circa un laureato
su quattro proviene da uno dei due atenei. Solo il 30,9% dei laureati è
composto da donne: leggero calo rispetto al 31,1% del 2013. Il rapporto
mette in evidenza anche che i laureati di primo livello, dopo anni di
progressiva crescita, subiscono nel 2014 una lieve flessione: 28.253
contro i 28.346 del 2013.
“I dati più significativi che emergono dalla nostra analisi - dice
Luigi Ronsivalle, presidente del Centro studi Cni - sono due: il primo è
rappresentato dalla crescita del numero di laureati in discipline
ingegneristiche rispetto ad altre ex facoltà che registrano un calo di
iscrizioni generalizzato. Ciò può essere interpretato come una
sostanziale fiducia nella possibilità di crescita dei settori produttivi
del Paese. Il secondo aspetto rilevante -avverte- è il calo delle
lauree in Ingegneria civile ambientale di primo livello, il cui
principale responsabile è facilmente individuabile nella crisi che
investe da anni il settore delle costruzioni che ha provocato la
chiusura di molte piccole e medie imprese. A mio avviso, però, influisce
anche l'incertezza sulle competenze professionali di questa categoria
di laureati che ne limita l'effettivo accesso al lavoro autonomo.
Quest’ultimo rappresenta, invece, un possibile sbocco per gli omologhi
laureati di secondo livello che infatti non sono calati”.
Analizzando la distribuzione dei laureati in base alla loro
residenza territoriale, la popolazione a maggior vocazione
ingegneristica risulta in assoluto quella della provincia di Parma con
16 laureati in Ingegneria ogni 1.000 giovani in età 18-25 anni. Seguono
Ascoli Piceno, Lecco, L'Aquila e l'intero Molise, mentre al contrario la
provincia di Bolzano e il Nord della Sardegna sono le aree in cui la
propensione agli studi ingegneristici è minore.
Per quanto riguarda la composizione dei laureati con competenze
ingegneristiche, si rileva un brusco calo della componente civile e
ambientale tra i laureati di primo livello (-7,2%). Tra quelli di
secondo livello, invece, essa rappresenta ancora il grosso dei laureati:
10.794 laureati, quasi il 45% dell'universo dei laureati di secondo
livello. In grande ascesa, sia tra i triennali che tra i
magistrali-specialistici, la quota di laureati degli indirizzi attinenti
al settore 'industriale' (rispettivamente +4,6% e +6,8%). Nel 2014,
infine, è quasi raddoppiato il numero di laureati ingegneristici delle
università telematiche, arrivando a sfiorare quota 600.
L'Università Marconi di Roma con quasi 350 laureati (tra primo e
secondo livello), si rivela l'ateneo leader tra i telematici, seguito
dall'E-campus di Novedrate (110 laureati) e Uninettuno di Roma (84
laureati). Si registrano inoltre i primi laureati ingegneristici di
primo livello dell'Università Pegaso di Napoli e Unicusano di Roma.