Nel Gruppo Hera welfare e inclusione camminano di pari passo. Tanto che risulta la migliore società in Italia e la 14esima al mondo per gli investimenti che tengono conto della tutela della diversità e dell'inclusione. Il risultato è stato decretato dall'edizione 2017 del Diversity and Inclusion Index di Thomson Reuters, che ha preso in esame un campione composto da oltre 6mila aziende quotate a livello globale. La multiutility italiana, con un punteggio di 77,25, è risultata la seconda al mondo nel settore delle utility, migliorando di quasi sei punti la performance del 2016 (71,5), rispetto alla quale ha scalato anche 46 posizioni nel ranking globale.
Il Diversity and Inclusion Index è un indice etico, ideato e realizzato dal colosso internazionale dell’informazione finanziaria Thomson Reuters, che analizza le performance delle società sulla base di molteplici fattori, riconducibili a quattro aree: diversità, inclusione, sviluppo delle persone e controversie legate all’esposizione sui media. L’impegno del Gruppo Hera nell’ambito delle politiche di inclusione e tutela della diversità è di lunga data e si consolida nel 2009 con la sottoscrizione della Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro: con cui l’azienda si è impegnata, assieme ad altri attori pubblici e privati nella lotta contro la discriminazione sul luogo di lavoro. Fondamentale, inoltre, è stata l’introduzione nel 2011 del diversity manager, che ha l’obiettivo di favorire ulteriormente i processi di sviluppo delle politiche di inclusione e di valorizzazione delle diversità. Da rimarcare poi anche la quota di personale femminile in aumento e al di sopra della media del settore energetico, idrico e ambientale (24,2% contro il 15,9) e la presenza di donne nei ruoli di responsabilità che in Hera, nel 2016, ha raggiunto la soglia del 31%.
«Abbiamo creato una rete di diversity – spiega Susanna Zucchelli, diversiy manager e anche direttore generale di Heratech -. Tutti i manager e i dipendenti collaborano per capire le esigenze reali dell’azienda. Tante le iniziative che danno concretezza al management delle pluralità, come le convenzioni per gli asili nido, i centri estivi, le numerose iniziative di conciliazione fra tempi di vita e di lavoro e le disposizioni in materia di congedi parentali, previsti non soltanto per le mamme e i papà ma anche per chi deve assistere parenti o anziani. E in quest’ambito rientra anche il progetto Le politiche del buon rientro, ideato e realizzato per migliorare la gestione dei congedi dal lavoro, al cui finanziamento ha partecipato anche la presidenza del Consiglio dei ministri, in ragione del carattere innovativo e socialmente rilevante delle proposte contemplate».
Senza dimenticare le 40 borse di studio concesse ai figli dei dipendenti. Un contributo di 750 euro per ogni studente universitario, per un totale di 30mila euro di investimento. L’iniziativa rientra nelle attività a sostegno dell’istruzione inserite in “Hextra”, il piano welfare della multiutility, che da quest’anno è stato esteso anche ai dipendenti con contratto a tempo determinato.
Già nell'ottobre del 2009 Hera aveva siglato la Carta per le pari opportunità e l'uguaglianza sul lavoro che prevede dieci impegni per contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro e per la valorizzazione della diversità all'interno dell'organizzazione aziendale. Tra gli impegni presi, nel 2011 al fine di favorire ulteriormente lo sviluppo e la diffusione di una politica aziendale in materia di pari opportunità e uguaglianza sul lavoro, la nomina di Susanna Zucchelli aveva proprio l'obiettivo di favorire l'attuazione di una politica aziendale in materia di pari opportunità e valorizzazione delle diversità.
«Siamo sensibili a queste tematiche – conclude la manager -. Cerchiamo di evitare ogni forma di discriminazione e promuoviamo una cultura di valorizzazione delle diversità. Nei rapporti con i lavoratori, nella gestione del personale e nell'organizzazione del lavoro, così come nei confronti di tutti i portatori di interesse, ci impegniamo a garantire l'assenza di discriminazione sul luogo di lavoro. Nella selezione del personale intendiamo tutelare le pari opportunità tramite valutazioni del profilo professionale e psico-attitudinale, nel rispetto della sfera privata e delle opinioni del candidato. Questa scelta aziendale è vissuta come una cosa giusta. Le sollecitazioni ci arrivano dal basso e non sono imposte. Tutti i progetti sono graditi, compresi quelli che riguardano l’alfabetizzazione digitale».
Nel Gruppo Hera il 2,7% della popolazione aziendale ha meno di 30 anni, il 48,8% ha tra i 30 e 50 anni e il 48,5% ha più di 50 anni.
Risulta la migliore società in Italia e la 14esima al mondo per gli investimenti che tengono conto del benessere e della tutela della diversità dei propri dipendenti
© Riproduzione riservata
ARGOMENTI: