Nel mare magnum delle sigle utilizzate dalle Case automobilistiche, la parola “BlueMotion” contraddistingue le Volkswagen che inquinano e consumano meno. La Golf TSI BlueMotion che abbiamo provato alla presentazione stampa internazionale di Amsterdam è il primo modello a benzina a potersi fregiare di questo titolo, appannaggio, finora,solamente delle motorizzazioni diesel. Il merito va tutto al 1.0 litri 3 cilindri turbocompresso, che le permette di dichiarare emissioni di 99 g/km e un consumo medio nel ciclo combinato di 4,3 L/100 km.
Prezzi e date. In Italia arriverà a luglio in un unico allestimento, con le cinque porte e con il cambio automatico DSG a 7 rapporti, a un prezzo di listino di 24.700 euro. Questo vuol dire che costa di più sia delle 4 cilindri 1.2 e 1.4 TSI in allestimento corrispondente, ma il differenziale di prezzo è giustificato dai contenuti tecnologici che riducono la sua sete di benzina. A questo proposito, la Golf BlueMotion non è certo un'auto pigra. Anzi, il piccolo 3 cilindri eroga ben 115 CV da 5.000 a 5.500 giri e 200 Nm di coppia massima a 2.000 giri. Così la compatta di Wolfsburg può superare agevolmente i 200 km/h e raggiungere i 100 km/h da fermo in meno di 10 secondi.
La tecnica. Ma se gran parte del merito di questo mix tra prestazioni e consumi va al nuovo motore, non bisogna dimenticare il lavoro svolto dai tecnici tedeschi sull'aerodinamica. Il Cx - coefficiente di penetrazione - infatti è di soli 0,28, un valore ottenuto grazie all'assetto ribassato di 15 mm, alla calandra quasi completamente carenata e alla presa d'aria inferioreattiva che si apre e si chiude secondo le necessità di raffreddamento. La Golf BlueMotion, quindi, è un campionessa di scorrevolezza, tanto che a velocità costante l'unico rumore che si percepisce è quello del rotolamento degli pneumatici.
Il motore. Tornando, invece, al 1.0 TSI che è il vero pezzo forte di questa Volkswagen, non si può fare a meno di rimanere ammirati dalle soluzioni tecniche che sfoggia. Intanto, la costruzione completamente in alluminio ha contenuto il peso in soli 89 kg, mentre l'accurata scelta dei materiali per gli organi interni ha permesso di fare a meno dell'albero di equilibratura, una concessione davvero rara per un 3 cilindri. Poi, la gestione termica è davvero certosina, con il collettore di scarico integrato nella testa dei cilindri e un doppio circuito di raffreddamento separato per la parte alta e quella bassa del propulsore, che si aggiunge a quello dedicato all'intercooler. Infine, la combustione è gestita in maniera molto precisa da iniettori singoli a 5 fori che immettono la benzina nella camera di scoppio a 250 bar, mentre la turbina ha una pressione massima di sovralimentazione pari a 1,6 bar.
Al volante. La tecnica in realtà passa in secondo piano quando ci si mette al volante, nel senso che il comportamento del motore è talmente fluido e omogeneo che si rimane impressionati e si dimentica di domandarsi come sia possibile. La risposta al pedale del gas arriva già a 1.600 giri e l'allungo si interrompe solo verso i 6.000 giri. In tutto questo arco di funzionamento, la Golf BlueMotion mostra sempre un erogazione corposa e solerte, mentre il cambio automatico doppia frizione DSG si preoccupa di selezionare il rapporto più lungo per abbattere i consumi. Così il piccolo 3 cilindri "gira" sempre tra i 1.600 e i 2.000 giri, accumulando velocità con una fluidità esemplare.