È fissato a domenica 9 gennaio alle 12 l'incontro tra le segreterie della Cgil e della Fiom. Temi della riunione saranno l'accordo sullo stabilimento Fiat di Mirafiori (non firmato dalla Fiom) e l'eventuale firma tecnica dell'intesa, nel caso di esito positivo del referendum che si terrà nei prossimi giorni. L'incontro era stato chiesto dalla Fiom.Il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ha sottolineato che dalla riunione di domenica non usciranno sorprese sul dossier Fiat. «La linea rimane quella decisa dal comitato centrale - ha detto Landini - la riunione di domenica servirà solo a mettere a punto le prossime iniziative». Landini ha anche ripetuto il no alla firma tecnica: «Le firme tecniche non esistono. Gli accordi o si firmano o non si firmano».
NAPOLITANO, SI CERCHI DIALOGO PIU' COSTRUTTIVO«Mi auguro che sulle relazioni industriali, oggetto di contenzioso alla Fiat, si trovi un modulo più costruttivo di discorso». Così il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, parlando con i giornalisti nel corso della sua visita privata a Napoli. «C'è un rapporto difficile, un confronto che è diventato molto duro - ha aggiunto il presidente della Repubblica - ne ho fatto appena un cenno nel mio messaggio del 31 dicembre, perché credo che nessuno possa negare che esiste un problema di bassa produttività del lavoro. Però non è questione che sia legata esclusivamente al rendimento lavorativo delle maestranze. La produttività del lavoro dipende in larga misura anche dall'innovazione tecnologica, dalle scelte di organizzazione del lavoro e quindi ci deve essere un confronto, si deve assumere questo obiettivo». «Tutte le parti in causa - ha auspicato Napolitano - devono riconoscere l'essenzialità di questo impegno e aumentare la produttività del lavoro ai fini della competitività internazionale della nostra economia. Poi il modo affrontare questo problema - ha concluso Napolitano - soprattutto il punto delle modifiche che ne possono derivare nelle relazioni industriali sono oggetto di contenzioso ed io mi auguro che si trovi un modulo piu' costruttivo di discorso».
NAPOLITANO, RIVEDERE TEMA DIRITTO RAPPRESENTANZAIl presidente della Repubblica Giorgio Napolitano definisce «un aspetto importante» l'affermazione del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, secondo il quale «nell'accordo del 1993 erano sanciti diritti che bisogna fare salvi». Rispondendo alla domanda di una giornalista, che gli ha chiesto se i tempi della concertazione fossero ormai finiti, il capo dello Stato, in visita al Pio Monte della Misericordia di Napoli, ha detto: «Ho appena letto un intervento del ministro del Lavoro il quale dice che nell'accordo del '93 erano sanciti diritti che bisogna fare salvi. Mi pare che questo sia un aspetto importante. Per quanto siano cambiate le cose e si possa vedere quanto dell'accordo del '93 rimanga valido, però vi sono dei punti importanti che riguardano senza dubbio il diritto di rappresentanza, tutta una materia che ormai va affrontata».
DAMIANO, LEGGE RAPPRESENTANZA DA PROPOSTA SINDACATI«Nel 2008 Cgil, Cisl e Uil hanno già sottoscritto un documento unitario che regola la rappresentanza e la rappresentatività nei luoghi di lavoro. Basta che la politica decida di prendere questo accordo unitario e di tradurlo in legge». Lo propone Cesare Damiano (Pd), intervenendo ad
Agorà u Rai Tre che riporta gli interventi in un comunicato. Ma, secondo Giuliano Cazzola (Pdl), ospite nella stessa trasmissione, ci sarebbe «un impedimento tecnico perché esiste già in materia un progetto di legge all'esame del Senato e quando è così la Camera non può vederlo». Paolo Pirani, segretario confederale della Cisl, in studio con Giorgio Cremaschi, si dice «disponibile a sottoscrivere l'accordo 2008» e invita la Fiom a fare altrettanto, rinunciando però al diritto di sciopero in caso di vittoria dei sì nel prossimo referendum tra i lavoratori di Mirafiori. Fiom, con Cremaschi, conferma a stretto giro, però, di non essere disponibile a rinunciare al diritto di sciopero e invita a estendere il referendum previsto per Mirafiori a «tutti i lavoratori italiani per sapere se sono d'accordo o no se rinunciare al contratto nazionale di lavoro».
I TITOLI FIAT IN BORSADopo il debutto positivo di ieri, si dividono le strade della doppia Fiat a Piazza Affari. Gli investitori si sono posizionati in modo massiccio sull'auto (+6,41%) e hanno invece alleggerito le posizioni su Industrial (-2,22%) premiando il maggior appeal speculativo di Fiat e le possibilità di integrazione con Chrysler. Volumi intensi sull'auto (6,6% del capitale passato di mano) a fronte di scambi più contenuti (2,6%) su camion e trattori.