venerdì 2 ottobre 2015
Dopo anni di calo, l'occupazione, anche grazie anche al Jobs act, è tornata a salire: la metà ha meno di 30 anni. Negli ultimi 12 mesi i lavoratori in entrata hanno superato il numero dei quelli in uscita.
Farmaceutica, 5mila nuovi assunti
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Si conferma la tendenza positiva del settore farmaceutico in Italia: 174 fabbriche presenti sul territorio, 63mila addetti, 2,5 miliardi di investimenti nel 2014. Nell'ultimo anno si è inoltre registrato un aumento della produzione (+4,5%) con 28,7 miliardi di euro e il massimo storico raggiunto dall'export (72% della produzione) con 21 miliardi. Senza dimenticare che il nostro Paese è stato, dal 2010 al 2014, il primo al mondo per crescita in valore delle esportazioni di farmaci e vaccini. Il quadro è stato tracciato nel corso dell'incontro itinerante di Farmindustria Innovazione eproduzione di valore presso lo stabilimento Angelini di Ancona dove, insieme con Pfizer, si è svolto un focus sulle eccellenze farmaceutiche della Regione.L'Italia del farmaco - rileva Farmindustria - ha potuto consolidare in Europa la seconda posizione dopo la Germania tra le nazioni produttrici di medicinali. E dopo anni di calo, l'occupazione, anchegrazie anche al Jobs act, è tornata a salire: 5mila nuove assunzioni - la metà sotto i 30 anni- negli ultimi 12 mesi hanno superato il numero dei lavoratori in uscita.  Una tendenza in aumento che si conferma nel 2015, con l'occupazione nelle grandi imprese che a giugno è stata superioredell'1% rispetto a dicembre, soprattutto per gli addetti alla produzione (+8%). Crescita dovuta all'incremento degli investimenti in Ricerca (di circa il 10% nel 2015 secondo le prime stime) e della produzione (+6% rispetto a +1% del totale industria), ancora una volta trainata dall'export (+8%).Successi di oggi che potranno essere quelli di domani: sono infatti 7mila i farmaci in sviluppo - soprattutto biotech - nel mondo che avranno un ruolo importante nella cura di diverse patologie. L'Italia con le sue diffuse eccellenze, competenze e una sinergia sempre maggiore tra imprese, centri di ricerca e Università, potrà giocare un ruolo di rilievo nella Ricerca. Senza dimenticare il contributo economico di 13,7 miliardi offerto al Paese dalle imprese del farmaco e dell'indotto: 3,3 miliardi in investimenti, sei in stipendi e contributi, 4,4 in imposte.
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