Dall’asilo all’assistenza per i genitori anziani, dal supporto all’istruzione alla prevenzione medica. Sono solo alcuni
benefit che rientrano nei servizi per migliorare il benessere aziendale (il cosiddetto
welfare). I vantaggi sono molteplici e reciproci (per il datore di lavoro e per il dipendente): sostegno al reddito e accesso privilegiato a soluzioni di conciliazione famiglia-lavoro per il lavoratore; agevolazioni fiscali per entrambe le parti; produttività e competitività per l’azienda. Lo dicono le statistiche: l’80% delle grandi aziende e il 25% delle piccole e medie imprese ha già attivato soluzioni di
welfare a beneficio dei collaboratori. Ora lo dice anche la legge di Stabilità: il
welfare entra a pieno titolo nelle relazioni sindacali ed è una componente effettiva delle politiche retributive, con le conseguenti agevolazioni fiscali.Secondo l’Osservatorio di Eudaimon – società di consulenza che vanta oltre 14 anni di esperienza nel settore, al fianco delle aziende più sensibili ai temi del benessere dei dipendenti – il gradimento del
welfare è in costante crescita, e non solo sulla scia delle novità normative. «Non saranno tanto i
voucher a facilitare il
welfare contrattuale – spiega
Daniela Ivaldi, responsabile Business marketing di Eudaimon – ma servirà piuttosto sviluppare una moderna cultura delle relazioni industriali, in cui le aziende, o meglio, le associazioni datoriali e i sindacati si mettono in gioco per fare davvero una grande operazione di innovazione sociale in Italia. Nella legge di Stabilità ci sono punti a favore del
welfare, come l’ampliamento dello spettro di azione e l’inserimento negli accordi sindacali. Non sono così sicura, però, che ci sarà un boom. Soprattutto nelle micro e piccole imprese serve un’opera di comunicazione che vada al di là della defiscalizzazione. Da tre anni siamo impegnati nel progetto di rete
Crescere, che coinvolge associazioni industriali locali, piccoli imprenditori, lavoratori e fornitori».Insomma, il
welfare piace e si sta diffondendo a macchia d’olio. Non solo nelle multinazionali e nelle medie e grandi imprese. Dal 2004 l’istituto di ricerca Barometro Ipsos conduce per conto di Edenred un’indagine annuale sulla percezione del benessere lavorativo e sulle aspettative professionali dei dipendenti. Sul fronte degli interventi di
welfare aziendale richiesti dai lavoratori, è stato possibile stilare anche un decalogo di cosa rende felice un dipendente. «L’86% dei lavoratori italiani – afferma
Andrea Keller, amministratore delegato di Edenred Italia – ritiene che la formazione sia l’ingrediente principale della competitività personale e aziendale. Le moderne piattaforme di
flexible benefit consentono di scegliere percorsi modulari all’interno di un ampio
panel di scuole manageriali, Università e centri di formazione. Al secondo posto la salute, con l’azienda che mette a disposizione dei dipendenti assistenza sanitaria,
screening e assicurazioni integrative. Anche prima della legge di Stabilità c’era una normativa sul
welfare, che però facilitava le grandi aziende strutturate. Ora attendiamo il decreto attuativo. Il
voucher per i servizi alla persona semplifica le procedure e offre valide opportunità anche per le piccole e medie imprese. Questo strumento ha dimostrato di funzionare bene in Francia e in Gran Bretagna».Non solo indagini e buoni esempi. Ma anche libri dedicati all’argomento. Come
Buono è giusto. Il welfare che costruiremo insieme, di
Maurizio Regosa e
Johnny Dotti. «Ripensiamo al
welfare per far ripartire le relazioni – sottolineano i due autori –. Conciliare pubblico e privato è possibile. Il
welfare è una tradizione italiana che si ritrova nelle cooperative, nel non profit e nelle Fondazioni. Però serve una riforma, anche nella gestione della spesa pubblica. Occorre modificare la strategia. E in questo senso la legge di Stabilità va bene. Ma soprattutto bisogna diffondere le buone pratiche, come la badante di condominio o gli spazi comuni che possono essere utilizzati per servizi all’infanzia o l’assistenza agli anziani».Da segnalare anche il Welfare Index Pmi. L’indice mette sotto la lente dieci ambiti d’intervento che rientrano nello spettro delle attività di
welfare aziendale. Sono state 2.140 le imprese coinvolte nell’indagine, che ha portato alla definizione dell’indice e all’elaborazione del primo rapporto nazionale sullo stato del
welfare nelle pmi italiane, che verrà presentato ufficialmente l’
8 marzo a Roma. Nell’occasione saranno premiate le tre migliori iniziative di
welfare aziendale (per l’industria, il commercio e servizi, l’agricoltura) e sarà assegnato un riconoscimento anche alle 100 migliori pmi.
Eudaimon, Crescere un laboratorio per piccole e medie impreseCrescere è un 'laboratorio' e modello di intervento economico e sociale che rende accessibile il
welfare alle micro e piccole-medie imprese. È un programma pensato per il benessere dei collaboratori e capace di attivare un circolo virtuoso per l’economia locale e sfruttare le novità introdotte dalla recente normativa. Il programma permette a centinaia di piccole aziende di "reagire" come un’unica grande azienda e ai lavoratori delle pmi di godere degli stessi
benefit, fino a poco tempo fa appannaggio di chi lavorava nelle grandi aziende o multinazionali. L’iniziativa, promossa in collaborazione con le Unioni industriali locali e altri aggregatori (oggi già attiva con l’Unione Industriale Pratese, l’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, e a breve le quattro Confindustrie provinciali della Liguria), poggia su un portale web interattivo e interaziendale – gestito da Eudaimon – e su una rete di fornitori a chilometro zero individuati sui vari territori di riferimento.
Nova Coop, un piano strategico che piace ai dipendenti«Abbiamo inserito il nostro
welfare aziendale all’interno di un piano strategico pluriennale. Siamo partiti nel 2014 con i
focus group e i questionari compilati dai nostri circa 4.800 dipendenti». Lo ricorda soddisfatta
Lucia Ugazio, direttore Risorse umane e Servizi amministrativi di Nova Coop, realtà aziendale della Gdo che opera soprattutto in Piemonte. Tra le iniziative più apprezzate: le 110 borse di studio destinate ai figli dei dipendenti; il prestito per l’acquisto dei libri scolastici; gli sconti sulla spesa (il 5% fino a 4mila euro l’anno); le convenzioni con palestre, centri diagnostici e odontoiatrici; le giornate di prevenzione su alcuni tipi di malattie e le visite mediche gratuite (600 in un anno).
Sew Eurodrive, la sfida più importante è l'orario flessibileSew Eurodrive è una multinazionale tedesca che si occupa di automazione industriale. In Italia conta circa 170 collaboratori tra Solaro (Milano), Bologna, Torino, Verona e Caserta. Il piano di
welfare è articolato su tre aree di intervento: conciliazione lavoro-famiglia; protezione salute e supporto famiglia; tempo libero. «Riteniamo – spiega
Mirko Otranto, Hr manager di Sew Eurodrive – che la sfida più importante si giocherà sull’aumento crescente della flessibilità oraria. Un altro tema per noi importante è la condivisione di esperienze, risorse hobby e passioni. Stiamo lavorando a un progetto che prevede un blog interno per scambiarsi idee, suggerimenti e corsi di formazione. A breve concluderemo un’ulteriore indagine per ridefinire il piano di
welfare».
Snam, il portale del welfare per favorire la sceltaLo scorso 8 febbraio il Gruppo Snam ha lanciato
Snammy, il nuovo portale dedicato al
welfare, con un
panel di servizi organizzato per quattro aree di intervento: famiglia; salute e benessere; tempo per te; risparmio. «In Snam – spiega
Sergio Busato, direttore Hr, Organization & Security – consideriamo le persone come elemento distintivo per garantire la crescita e l’evoluzione dell’azienda, in un contesto di mercato sempre più sfidante, e pertanto il benessere psico-fisico è un fattore fondamentale. Utilizzando il nuovo portale andremo a configurare un nuovo piano di
welfare basato sulla logica del
benefit flessibile». Tra le nuove iniziative anche
Snam Senza Frontiere, programma di attività di interazione sociale (manifestazioni sportive, concorsi fotografici e di cucina, tornei a squadre eccetera) in grado di rafforzare i legami tra gli individui e facilitare l’accesso alla cultura e al divertimento.
Benetton, l'obiettivo sono i programmi sempre più personalizzatiIl progetto
Benetton per Te è stato avviato nel 2015, coinvolge alcune migliaia di dipendenti e si articola in quattro ambiti di intervento: salute, famiglia, tempo libero e
work-life balance. Tra le principali iniziative: l’introduzione della copertura sanitaria, un percorso di
coaching dedicato alle neo mamme che rientrano in azienda, lo sportello di assistenza
help desk anziani per i dipendenti con familiari non autosufficienti a carico, e un’offerta di agevolazioni d’acquisto. «L’avvio di questo progetto – dicono dal
Gruppo Benetton – rappresenta per l’azienda un importante traguardo, ma soprattutto un punto di partenza. L’obiettivo è quello di potenziare progressivamente l’offerta, pensando a proposte sempre più vicine alle esigenze dei dipendenti. Nel prossimo futuro vogliamo concentrarci in particolare sulle soluzioni pensate per facilitare il
work-life balance, stiamo investendo nell’ampliamento dell’offerta formativa della lingua inglese sia ai dipendenti che ai loro familiari e daremo presto avvio ad un ciclo di seminari sulla genitorialità».