giovedì 7 luglio 2016
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Secondo un’analisi di Elan International, società di head hunting, le banche oggi sono alle prese con le ristrutturazioni degli organici. Quali sono dunque i profili maggiormente in uscita? A seconda delle diverse riorganizzazione in atto, frutto in buona misura di una crisi che si sta protraendo anche in una logica di snellimento ed alleggerimento delle strutture finalizzato al cost cutting, da parte di contesti esteri per esempio che procedono ad accentrare in HQ diversi processi, i profili in uscita sono tipicamente manager che coordinano aree di supporto al business (dall'IT, all'HR, all'area finance...etc). Ad esempio, abbiamo rilevato un trend di questo tipo sull'area operation, soprattutto se di accezione ampia quindi con coordinamento di IT, back e middle office, operations, acquisti e servizi amministrativi. Nei contesti italiani, sono a rischio i ruoli che possono essere oggetto di sovrapposizione in processi di fusione, tipicamente ruoli apicali laddove invece vengono  preservati i ruoli più specialistici con  connotazione da professional, spesso dententori di un know how tecnico che sul mercato non è così semplice individuare, soprattutto tenuto conto dell'attenzione oggi attuata lato costi.Cosa cercano invece oggi le banche a livello di manager? "Per evidenti temi normativi - spiega Tania Terrazzani, partner di Elan International - oggi sono ricercati manager nelle funzioni audit e compliance, che vadano a rafforzare le strutture con specifiche competenze di controllo con un occhio di attenzione al business e con l'obiettivo di declinare la funzione sempre in maggior prossimità  alle singole aree di attività; un particolare rafforzamento si sta avendo sulle aree di controllo ambito Ict, area a propria volta sempre più vista come elemento che corre lungo tutti i processi della banca, andando su di essi a impattare". In questo senso, cominciano ad affacciarsi in modo più codificato le figure di It risk - in tal caso, i ruoli spesso evolvono internamente dal versante sia rischi sia It andando a convergere verso l'altro, oppure vengono individuati dal mercato, tipicamente da contesti consulenziali dove le risorse abbiano avuto modo di sviluppare una conoscenza delle best practice. Uno degli altri temi caldi per i contesti bancari è (o dovrebbe essere) la sfida del digitale, in una ottica di sua integrazione con il canale fisico e gli altri canali diretti. "In questa circostanza - continua Terrazzani -  si stanno ricercando manager  con esperienza nel  program managing, spesso con background internazionale e conoscenza anche normative europee laddove sia necessario un lavoro su paesi differenti con un obiettivo di integrazione di piattaforme. Devono al contempo presentare nel proprio bagaglio  competenze più trasversali di Risk e Change management - andando quindi a configurarsi come manager ad alto valore aggiunto per la banca capaci di ampia visione strategica - unite a competenze più tecniche in open architectures, digital web sites, IT strategia, data migration ma anche Java e Soa architecture. I talenti migliori si individuano o nei contesti che siano stati pionieri in ambito di digitalizzazione o nelle società di consulenza, dove  abbiano già  seguito progetti digital  per clienti non solo bancari ma anche attivi in altri settori merceologici, in una logica di cross fertilization che potrebbe generare a tendere un interessante valore per la cultura bancaria".
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