sabato 15 marzo 2025
Generati 3,3 miliardi di euro e oltre 23mila addetti. Accordo con l'Ama di Roma. Al via Ecopack 2025 con 600mila euro di montepremi
In aumento la raccolta differenziata

In aumento la raccolta differenziata - Archivio

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Gli italiani sono più attenti alla raccolta differenziata. In particolare nel selezionare imballaggi - non solo carta e cartone, ma anche acciaio, alluminio, legno, plastica, bioplastica e vetro - dagli altri rifiuti. Tanto che nel 2023, Conai-Consorzio nazionale imballaggi ha generato in Italia un giro d’affari totale di oltre tre miliardi e 300 milioni di euro. Cifra che è la somma di tre valori: un volume d'affari diretto di un miliardo e 289 milioni di euro, provenienti dal Cac-Contributo ambientale Conai e dai ricavi da vendita dei materiali; un impatto indiretto pari a un miliardo e 701 milioni di euro, legato all'attivazione delle filiere di fornitura; e un impatto indotto di 346 milioni di euro, derivante dai consumi delle famiglie dei lavoratori e delle aziende fornitrici. Un giro d’affari paragonabile al valore dell’intero settore del trasporto aereo di passeggeri in Italia. I soli ricavi da Cac sono stati pari a 718 milioni di euro: il che significa che ogni euro di contributo ambientale ha un moltiplicatore pari a 4,6 in termini di valore generato per l’economia italiana.

«Ogni euro di contributo ne genera altri quattro e mezzo per l’economia: è ormai evidente come l’uso di materia di secondo utilizzo in sostituzione di materia prima vergine abbia ripercussioni importanti sul nostro sistema economico - spiega il presidente di Conai Ignazio Capuano -. Il nostro impegno per la sostenibilità è un mandato istituzionale, ma anche la visione su un futuro in cui le risorse del pianeta vengono usate in modo più efficiente, tutelando l’ambiente. Per la prima volta, quindi, abbiamo adottato una nuova metodologia di calcolo per rendicontare il valore generato dalla corretta gestione degli imballaggi: i benefici sono di natura sia economica sia ambientale». Il contributo effettivo del sistema Conai al Pil nazionale, ossia il valore aggiunto generato, è invece stato pari a un miliardo e 924 milioni di euro. Mentre sono stati creati 23.199 posti di lavoro, tra occupazione diretta (lavoratori impiegati in modo continuativo nelle strutture e nei processi gestiti direttamente dal Consorzio), indiretta (grazie all’attivazione delle filiere collegate) e indotta (che riguarda essenzialmente i settori della gestione dei rifiuti, della manifattura industriale e dei trasporti). Invece è pari a 11 milioni e 724.000 tonnellate la quantità di materia vergine che, a livello nazionale, si è evitato di estrarre e utilizzare grazie al riciclo di imballaggi nel 2023. Si può paragonare al peso di 800 torri di Pisa. Il riciclo si conferma anche un attore importante contro l’emissione in atmosfera di CO2, per contrastare il cambiamento climatico. E il Rapporto di sostenibilità Conai mostra come nel 2023, grazie al riciclo, sia stata evitata l’emissione di più di dieci milioni di tonnellate di CO2eq. Che è pari alle emissioni generate da più di 8mila voli intorno al mondo. Un dato che rappresenta il saldo tra la mancata produzione di gas serra grazie all’evitata produzione di materiale primario e l’emissione di gas serra per le sole operazioni di preparazione al riciclo di imballaggi già utilizzati, ossia il trasporto e il trattamento per trasformare il rifiuto d’imballaggio in nuova materia prima.


Il contributo delle imprese italiane alla corretta gestione del fine vita degli imballaggi si sostanzia anche in un risparmio di energia primaria, cioè l’energia generata da fonte fossili che sarebbe necessaria per la produzione di tutto il materiale primario risparmiato. Un dato che, proprio da quest’anno, è stato affinato introducendo nel computo i consumi di energia primaria relativi alle operazioni di preparazione al riciclo e al trasporto dei rifiuti di imballaggio. Nel 2023 si stima siano stati risparmiati 50 terawattora, che equivalgono al consumo domestico annuo di metà delle famiglie italiane.

«Da anni il Rapporto è importante veicolo di un approccio documentato al tema della tutela ambientale, basato su numeri e risultati oltre che su concrete prospettive di miglioramento - afferma il direttore generale di Conai Simona Fontana -. Condividerlo rappresenta un momento di trasparenza che prova quanto il lavoro del Consorzio possa e soprattutto voglia essere misurato e misurabile, in un’ottica di condivisione sinergica fra tutti gli attori e gli stakeholder della filiera. Ma è un documento che va oltre la misurazione dei risultati e che testimonia un impegno più profondo: diffondere una cultura ambientale che permei il tessuto sociale resta parte essenziale dei compiti che ci sono assegnati».

In Italia raccolta differenziata al 67%, +5% dal 2019

Italia leader in Europa per i risultati sulla raccolta differenziata con il 66,6% con un incremento di cinque punti, dal 2019, anche se i rifiuti sono cresciuti dell1%. Sul podio Veneto, Emilia-Romagna e Sardegna; al Nord la Liguria è in lieve ritardo, il Lazio lo è al Centro mentre al Sud solo Abruzzo e Basilicata sono prossimi al target della raccolta differenziata. Sono alcuni dei dati diffusi alla presentazione del XIV Rapporto Anci-Conai. Cresce la percentuale di riciclaggio di acciaio (all'87,7%), carta (al 92,3%), legno (al 64,9%), plastica (al 48% non raggiunge il target prefissato). In calo il vetro, «dovuta alla sussidiarietà del mercato», spiega il Conai. «Il totale del tasso di riciclo degli imballaggi è del 75,3%», ha detto Capuano.

Nel 2023 la quantità di materiale conferito ai Consorzi di filiera Conai è di 5,5 milioni di tonnellate per un totale di 7.855 comuni convenzionati Anci-Conai e 58,8 milioni di persone coinvolte. Nel 2023 il 99,42% dei Comuni italiani, cioè il 99,94% della popolazione, è coperto da convenzione con almeno uno dei Consorzi Conai. La raccolta di carta e cartone fa registrare dati pro capite stabili in quasi in tutte le regioni o in crescita in alcuni casi. Emilia-Romagna, Toscana, Valle D'Aosta presentano elevatissimi livelli di intercettazione media per abitante. Nel 2023 la raccolta media pro capite delle plastiche mostra quasi ovunque una contrazione, a parte Umbria e Molise, mentre per i metalli, salvo in Umbria, nel Centro-Sud i livelli medi pro capite nel 2023 mostrano una contrazione rispetto al 2022; nel Nord del Paese, ad eccezione del Piemonte la raccolta media conseguita in alcuni casi presenta gli stessi livelli del 2022, negli altri inferiore. Toscana, Emilia-Romagna e Veneto anche nel 2023 confermano un modello di basato sulla raccolta multimateriale. Per quanto riguarda il vetro i dati regionali 2022-2023 mostrano un sistema organizzativo con performance medie omogenee, ad eccezione di Trentino-Alto Adige e Valle D'Aosta, che primeggiano. Cresce quasi ovunque la performance media di raccolta dell'organico: Emilia-Romagna, Veneto e Marche costituiscono le tre Regioni con valori medi pro capite più elevati. In Liguria, Molise, Basilicata e Calabria, invece, i livelli di intercettazione risultano essere ancora inferiori ai 100 kg/ab.

«Tendenza positiva sia per la raccolta differenziata che per la gestione dei rifiuti. La diffusione delle convenzioni è prossima al 100%, un risultato straordinario, di squadra - ha commentato la viceministro dell'Ambiente Vannia Gava - Il ministero ha investito 1,5 miliardi per l'efficientamento degli impianti esistenti e la creazione di nuove piazzole. E' necessario avere un'autosufficienza impiantistica, perchè non è sostenibile che ci sia un turismo dei rifiuti da una parte all'altra del Paese e in alcuni casi all'estero. A tutta Europa dimostriamo che quando vogliamo fare le cose le sappiamo fare e le facciamo bene». Per il presidente del Conai «il partenariato pubblico privato Anci-Conai è stata la chiave di successo del sistema Italia, caso unico in Europa. Il rapporto tra Anci e Conai nasce 26 anni fa, allora si recuperava un imballaggio su tre, nel 2023 vengono recuperati sette imballaggi su dieci, un grande successo». Stefania Dota, vicesegretaria generale dell'Anci, ha posto l'accento sul fatto che «il partenariato pubblico-privato sta funzionando e dando un aumento di corrispettivi, ovvero le risorse che i comuni possono utilizzare per la copertura del costo per la raccolta differenziata, di circa 700 milioni».

Accordo con l'Ama di Roma

Approvato dalla Giunta Capitolina il protocollo d'intesa tra Roma Capitale, Conai e Ama per il rilancio della raccolta differenziata degli imballaggi sul territorio di Roma Capitale. Il protocollo, presentato dall'assessora all'Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti Sabrina Alfonsi, si muove nel solco tracciato dalla normativa europea e nazionale più recente in materia di economia circolare, sostenibilità ambientale e salvaguardia delle risorse naturali. Il contesto di riferimento è l'Accordo Quadro Anci-Conai 2020-2024 per la gestione dei rifiuti da imballaggio conferiti ai soggetti pubblici, che rappresenta lo strumento attraverso il quale il sistema dei Consorzi di filiera garantisce ai Comuni italiani la copertura dei costi sostenuti per fare la raccolta differenziate dei rifiuti da imballaggi.

Il Conai, nell'ambito del citato Accordo Quadro sottoscritto con Anci, ha realizzato una serie di progetti territoriali per incrementare la raccolta differenziata di qualità degli imballaggi finalizzata al riciclo, che sono contenuti nel "Piano per il rilancio della raccolta differenziata nei Comuni capoluogo delle citta metropolitane del Centro-Sud", che comprende anche la formazione degli amministratori, la sensibilizzazione dei cittadini e il monitoraggio dei flussi dei rifiuti raccolti per essere avviati a riciclo. L'accordo di collaborazione approvato fissa i termini generali degli impegni assunti dalle parti, primo fra tutti la declinazione del citato Piano di rilancio sul territorio di Roma, attraverso la predisposizione di un piano di fattibilità tecnica ed economico-finanziaria per l'ottimizzazione del servizio di raccolta degli imballaggi, anche attraverso il coinvolgimento diretto dei consorzi di filiera per il ritiro e l'avvio a riciclo e valorizzazione dei rifiuti raccolti e per la progettazione di specifiche campagne di comunicazione.

«Attraverso la collaborazione con Conai vogliamo fare un passo ulteriore per garantire il raggiungimento degli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti previsti dalla legge e dal nostro Piano dei Rifiuti in particolare, che fissa il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti urbani per l'anno 2030 - commenta Alfonsi -. Una attenzione particolare la rivolgiamo ai rifiuti da imballaggio, che il nostro Paese produce per circa 14 milioni di tonnellate l'anno, un dato in crescita negli ultimi dieci anni. Anche se il 75% di questo tipo di rifiuto viene riciclato, è importante agire per incentivare un cambio di mentalità collettivo che porti innanzitutto alla riduzione di questo genere di rifiuto, oltre che ad un miglioramento della quantità e della qualità della raccolta. Questi sono i due principali obiettivi di questo protocollo con Conai, che noi vogliamo sostenere attraverso campagne di comunicazione mirate e con la sperimentazione di accordi con la grande distribuzione».

Un premio a chi ridisegna il packaging

Fischio d'inizio per la XII edizione di Ecopack, il bando Conai per l'ecodesign. Il Consorzio nazionale imballaggi chiama in campo le imprese italiane che hanno ridisegnato i loro packaging con strategie vincenti per la sostenibilità, mettendo in gioco nuove soluzioni di progettazione. Il montepremi è anche quest'anno pari a 600mila euro. La partecipazione al bando è aperta a tutte le aziende che hanno rivisto i pack con interventi di ecodesign usando almeno una fra le leve di ecodesign che, da quest'anno, diventano nove: riutilizzo, facilitazione delle attività di riciclo, utilizzo di materiale riciclato/recuperato, risparmio di materia prima, risparmio di materia prima vergine, ottimizzazione dei processi produttivi, ottimizzazione della logistica, semplificazione del sistema imballo e (new entry 2025) ricarica, ovvero l'aver progettato un imballaggio perché possa essere riempito nuovamente con il prodotto di partenza. Quanto al montepremi, 550mila euro saranno ripartiti tra le aziende che avranno messo a segno le migliori mosse in chiave ecodesign, valutate secondo le nove leve; 50mila euro saranno invece destinati a cinque super premi per l'innovazione circolare da 10mila euro ciascuno. Questi premi aggiuntivi saranno assegnati ai cinque casi più virtuosi in ottica di economia circolare. Per presentare le candidature c'è tempo fino al 30 aprile 2025.

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