Al via
Push to Open, progetto di Jointly nato per avvicinare i giovani a un mondo del lavoro in continuo cambiamento, attraverso un confronto diretto e interattivo con professionisti, esperti delle aziende e ragazzi che hanno percorso con successo questo cammino.L’obiettivo è aiutare i giovani a fare una scelta ragionata sul proprio futuro lavorativo e a orientarsi nella complessità di un mondo che vede il tasso di disoccupazione giovanile superiore al 40%. Secondo AlmaDiploma, il 41% dei giovani ritiene di aver sbagliato il proprio percorso universitario, mentre il 55% abbandona l’università prima della laurea. E, secondo un’indagine di McKinsey, solo il 29% dei giovani sceglie il proprio percorso universitario tenendo conto delle effettive possibilità occupazionali.La prima edizione del programma, a cui hanno aderito dieci società tra cui Sace, Circor, Credit Agricole, Natixis, Sea e Unipol, e l’Associazione Lavoratori di Intesa Sanpaolo, prevede un ciclo di webcast e incontri in azienda rivolti ai ragazzi e ai genitori che si svolgeranno nel corso dei prossimi sei mesi. "Si tratta di un programma per i giovani, non per proteggerli, ma per responsabilizzarli – ha dichiarato
Roberta Marracino, direttore studi e comunicazione di Sace –. Bisogna avere piena informazione di come funziona la realtà essendo consapevoli delle mille opportunità e dei rischi che si affrontano scegliendo un determinato percorso scolastico o professionale. Cominciamo quindi col responsabilizzare i ragazzi e incentivarli a fare scelte autonome e informate". "Accompagniamo i ragazzi a conoscere da vicino mondo del lavoro, cercando di incuriosirli e stimolarli utilizzando il loro linguaggio e i loro canali di comunicazione – ha commentato
Francesca Rizzi, amministratore delegato di Jointly -.
Push to Open è un programma altamente interattivo dove i ragazzi saranno chiamati a rendersi protagonisti attivi del proprio futuro". "Un percorso di orientamento professionale per i ragazzi è fondamentale perché possano arrivare a dialogare con le aziende avendo consapevolezza delle loro capacità e essendo in grado di valorizzare le loro esperienza scolastiche e di vita", ha aggiunto
Barbara Spangaro, responsabile Sviluppo Risorse Umane e Welfare di Sea.