Il saldo delle rimesse dell’Italia è diventato negativo dalla metà degli anni ‘90, quando l’ammontare delle rimesse in uscita, inviate da un numero via via crescente di lavoratori immigrati, ha superato quello declinante delle rimesse in entrata, lascito della storia di passata emigrazione dell’Italia. - ANSA
Il rallentamento economico dell'Italia nel 2023 ha inciso anche sulle rimesse degli immigrati verso l'estero che, secondo quanto si ricava dalle tabelle della Banca d'Italia, hanno visto una stagnazione (-0,4%) dopo la crescita dell'anno precedente. Nel dettaglio i cittadini stranieri hanno inviato ai Paesi d'origine 8,1 miliardi di euro contro gli 8,2 del 2022.
Con il termine “rimessa” si indica la parte di reddito risparmiata da un lavoratore straniero e
inviata al suo nucleo familiare nel Paese di origine
Negli ultimi tre mesi del 2023, di pari passo con la frenata del Pil, le rimesse sono scese del 2,4%. I primi tre Paesi beneficiari delle rimesse nel 2023 si sono riconfermati Bangladesh, Pakistan e Filippine, che hanno ricevuto rispettivamente il 14,3%, l'8,3% e il 7,3% del flusso.
Sono diminuiti, invece, soprattutto i flussi verso i Paesi dell'Africa sub-sahariana (-7,8 per cento) e dell'Unione europea (-4,7 per cento), in larga parte compensati dall'aumento dei flussi verso l'America centro-meridionale (+4,9 per cento) e, in minor misura, verso i Paesi dell'Asia e del Nord Africa - Vicino Oriente (+0,9 e +0,8 per cento, rispettivamente).
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Online le Rimesse verso l'estero dei lavoratori stranieri in Italia, con i dati sul 2023 relativi a trasferimenti di denaro all’estero regolati tramite istituti di pagamento o altri intermediari autorizzati (regolamento in denaro contante)… pic.twitter.com/QWFl4LJypJ
Tutte le maggiori regioni italiane, a eccezione della Toscana, hanno registrato una crescita sostanzialmente nulla o negativa delle rimesse verso l'estero rispetto al 2022. Quasi la metà delle rimesse è provenuta dalle tre regioni più importanti in termini di flussi: Lombardia (22,6 per cento), Lazio (14,8 per cento) ed Emilia-Romagna (10,4 per cento).
Le maggiori variazioni positive si sono registrate nelle province di Milano e Napoli verso Sri-Lanka e Georgia, mentre quelle più negative nelle province di Napoli e Roma verso il Bangladesh.