mercoledì 3 giugno 2015
Delle oltre 115mila aziende nate tra gennaio e marzo, oltre 35mila (il 31%) hanno alla guida uno o più persone con meno di 35 anni di età. La culla di questa vitalità imprenditoriale continua a essere il Mezzogiorno.
Cresce la voglia di impresa dei giovani
COMMENTA E CONDIVIDI
L’aria di ripresa sembra sostenere la voglia d’impresa dei giovani. Dall’inizio dell’anno, un piccolo esercito di italiani sotto i 35 anni ha sciolto le riserve e - davanti a un mercato del lavoro che lentamente ha ripreso a muoversi - ha scelto di mettersi in proprio. Delle oltre 115mila imprese nate tra gennaio e marzo, infatti, oltre 35mila (il 31%) hanno alla guida uno o più giovani con meno di 35 anni di età. La culla di questa vitalità imprenditoriale continua a essere il Mezzogiorno, dove ha sede il 36% delle imprese giovanili nate lo scorso trimestre, con poco più di 13mila nuove iniziative.La foto sull’imprenditoria giovanile è stata presentata da Unioncamere sulla base di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Tutti i dati sono disponibili all’indirizzo www.infocamere.it.Quasi due aziende su tre hanno puntato subito su internet, il 45% è già pronto a vendere on line. I settori che attirano di più i giovani imprenditori sono quelli del commercio (dove opera circa il 20% delle neo-imprese ‘under 35’), delle costruzioni (9,5%) e dei servizi di ristorazione (5,1%). Nella grande maggioranza dei casi (il 76%) si tratta di imprese individuali, la forma più semplice - ma anche la più fragile - per operare sul mercato; il 17% ha scelto invece la forma della società di capitale, più idonea a sostenere progetti di sviluppo anche ambiziosi."I giovani italiani si stanno rimboccando le maniche per cogliere le opportunità di questo momento e molti di loro scelgono di farlo attraverso l’impresa - ha detto il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello -. Spesso sono giovani che hanno deciso di puntare su un’idea innovativa e sulle proprie competenze per realizzarla, anche sfruttando le nuove tecnologie della rete. Per sostenere questi neo-imprenditori dobbiamo dare loro un paese più moderno e quindi più digitalizzato, anche per attrarre intelligenze e investimenti dall’estero, più meritocratico e capace di valorizzare i talenti delle persone. Il vero successo delle riforme che si stanno disegnando si misurerà su quanto riusciremo a fare su questi fronti, a partire da quello della pubblica amministrazione che deve diventare realmente ‘amica’ delle imprese".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: