Convert, azienda romana fondata 35 anni fa da
Giuseppe Moro, è in pieno processo di internazionalizzazione. La società si occupa di sviluppare tecnologie industriali per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Grazie a importanti investimenti in ricerca e sviluppo, Convert ha brevettato un prodotto, il tracker TRJ, un inseguitore monoassiale che sta riscontrando molto successo all’estero. Si tratta di un meccanismo che consente di movimentare i pannelli solari in base alla posizione del sole e di ottenere una resa superiore di circa il 25% rispetto ai pannelli fissi. «Dopo la fine degli incentivi statali – racconta l’Ad Giuseppe Moro – abbiamo capito che per restare sul mercato avremmo dovuto differenziarci dai nostri competitor, fornendo prodotti e servizi in grado di soddisfare le richieste di una clientela internazionale sempre molto esigente quando è in gioco la qualità e l’efficienza dei componenti dei pannelli fotovoltaici. Ci siamo impegnati molto e abbiamo scommesso tanto sulla ricerca. Ci è andata bene, ora abbiamo ripreso ad assumere e guardiamo al futuro con ottimismo».Il rilancio internazionale ha fatto bene anche ai conti della società. Dopo aver chiuso il 2015 con un fatturato di 17 milioni di euro, Convert si appresta a chiudere il 2016 con oltre 50 milioni di ricavi, tutti già contrattualizzati, l’80% dei quali realizzati proprio all’estero. La "tecnologia di inseguimento" è stata implementata l’anno scorso nel deserto dell’Atacama in Cile, dove l’azienda romana ha partecipato alla costruzione di un parco fotovoltaico da 97 MegaWatt. L’azienda è stata scelta come partner per la costruzione di grandi impianti anche in Giordania, Messico e in Sud Africa, dove ha costituito una nuova società, la Convert South Africa. In questo Paese ha partecipato nel 2014 alla realizzazione di un impianto a Rosherville, che ha la particolarità di utilizzare contemporaneamente varie tipologie di moduli fotovoltaici, movimentati a loro volta da diverse configurazioni di strutture a inseguimento monoassiali.