martedì 1 dicembre 2015
Individuate quattro leve prioritarie: Cultura d'impresa, Cluster, Capitale umano e Formazione professionale, Internazionalizzazione e Network europei.
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Confindustria Lombardia lancia il Piano strategico #Lombardia2030. Sviluppato in collaborazione con l'Università Liuc e con i contributi di Fondazione Edison e del Centro Studi di Confindustria, il Piano propone una strategia, condivisa con le Associazioni Territoriali lombarde e da attuare con gli stakeholder regionali, nazionali ed europei, per lo sviluppo e la competitività dell'industria e dei territori. L'obiettivo è guidare il sistema industriale lombardo, di cui il manifatturiero è il cuore pulsante, verso un percorso di crescita e sviluppo agendo su quattro leve prioritarie: Cultura d'impresa, Cluster, Capitale umano e Formazione professionale, Internazionalizzazione e Network europei."Il Piano strategico #Lombardia2030 ha l'obiettivo di agire sulle determinanti della competitività del sistema per garantire sviluppo e prosperità diffusa, partendo dal presupposto che la competitivitàdelle imprese non è disgiungibile dalla crescita dei territori e della società in cui queste operano. Confindustria Lombardia intende perseguire la crescita del suo sistema industriale - con al centro il manifatturiero - consapevole che la prosperità generata si riverbera su tutti gli stakeholder, sulla dimensione sociale e culturale dell'intera regione (e di tutto il Paese)", ha dichiarato il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla.La Lombardia, come emerso dallo studio effettuato da Fondazione Edison per il Piano strategico, è la regione più competitiva d'Italia e tra le più competitive in Europa.  L'attuazione di queste strategie, secondo la simulazione del Centro Studi di Confindustria, genererebbe un aumento dell'occupazione di 110mila posti di lavoro nel manifatturiero (entro il 2030); aumento dell'export del 3% medio annuo fino al 2030, che comporterebbe un aumento del valore aggiunto manifatturiero dell'1,6% annuo (portando a un aumento di Pil intorno allo 0,7% aggiuntivo all'anno); valore aggiunto manifatturiero al 23,8% (entro il 2030); aumento del tasso di occupazione femminile (il Pil lombardo aumenterebbe del 4,1% a fronte di un aumento di 5,9 punti del tasso di occupazione delle donne); aumento del livello di istruzione (se aumentasse di tre anni il livello di istruzione medio in Lombardia, il Pil regionale crescerebbe del 19,6% entro il 2030). E ancora aumento della quota di forza lavoro occupata in attività legate a scienza e tecnologia (se si arrivasse al 38% rispetto all'attuale 30% il Pil crescerebbe del 10,9% entro il 2030)."#Lombardia2030 è l'assunzione di responsabilità del sistema Confindustria Lombardia per il futuro della regione, una regione consapevole del suo ruolo di traino dell'economia nazionale e fortemente integrata nel contesto europeo. La richiesta forte e appassionata del mondo industriale lombardo è quella di costruire, insieme alle Istituzioni e agli altri stakeholder, le condizioni per raggiungere un elevato e crescente livello di produttività (del lavoro, del capitale e delle risorse naturali) che deve interessare in egual misura il privato, la pubblica amministrazione e i corpi intermedi della nostra regione e del Paese. Non si fa nulla da soli e non si crea valore senza condivisione delle strategie", ha concluso Ribolla.
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