Percorsi di apprendimento 'qualificati' per ampliare le chance professionali della categoria, in tutto il territorio nazionale. A proporli sono le nuove Scuole di alta formazione (Saf), il cui progetto è stato varato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) e coinvolgerà, oltre allo stesso Ordine nazionale, anche la Fondazione nazionale dei commercialisti e gli Ordini territoriali; le strutture, si legge in una nota, saranno costituite su base regionale o interregionale, e per avviare l'attività "dovranno ottenere il riconoscimento del Consiglio nazionale e svolgeranno la loro attività in collaborazione con le Università". Iniziativa che, nelle intenzioni del Cndcec, afferma il presidente Gerardo Longobardi, "punta sia a creare nuove opportunità di lavoro per i commercialisti, sia a migliorare la qualità delle prestazioni professionali offerte dagli iscritti nei nostri albi". Il semaforo verde alle Saf, infatti, "arriva subito dopo l'approvazione, da parte del Consiglio nazionale, del nuovo regolamento della formazione professionale continua della categoria, con la quale abbiamo previsto una separazione tra aggiornamento e formazione, in un'ottica già tutta votata alle specializzazioni". E, va avanti, le Scuole "completeranno il quadro dell'offerta formativa per i commercialisti, puntando a definire i caratteri tecnico-culturali della professione del futuro". Il consigliere nazionale delegato a Università e Tirocinio, Massimo Miani, aggiunge che i colleghi "potranno accedere ai corsi di alta formazione a costi contenuti rispetto a quelli di mercato". E, chiude il Cndcec, il passaggio successivo sarà "avviare il percorso per il riconoscimento a livello legislativo dei titoli di specializzazione".