Le indiscrezioni su l'emissione di bon europei per far fronte al caro energia spinge le Borse europee - Ansa
Le Borse europee ancora in altalena per un’altra giornata al cardiopalma dopo quella di ieri. Aprono in calo, con lo sguardo rivolto al conflitto in Ucraina per poi risalire all’improvviso. A ridare fiducia ai mercati l’indiscrezione rilanciata da Bloomberg che l'Unione Europea si starebbe preparando a lanciare bond "su vasta scala" per finanziare le spese dell'energia, in seguito all’aumento esponenziale del costo di gas e petrolio, e della difesa per far fronte all’emergenza innescata dall’invasione dell’Ucraina. Bloomberg ha rivelato che la proposta sarà presentata dopo il summit di Versailles in programma per il 10-11 marzo, visto che i dettagli devono ancora essere definiti.
La migliore è Milano che in tarda mattinata arriva +3,7%, sfiora i 23mila punti e poi riscende a +2,3% in un mercato sempre più volatile.Da registrare l'evidenza di Tim, in recupero, dopo la debacle in scia ai conti e al piano. Più diversificato l'andamento tra le altre Borse con Madrid che guadagna il 2,44%, Lisbona l'1,7 per cento. Più caute invece Parigi (+1,4%) e Francoforte (+0,7%). Debole Londra (-0,3%) Mentre scende a 148 punti il differenziale tra Btp italiani e Bund tedeschi, con il rendimento annuo italiano in calo di 5,1 punti all'1,539% e quello tedesco in rialzo di 8 punti allo 0,05%.
Positivi i futures Usa in attesa della bilancia commerciale, delle vendite e delle scorte di magazzino. In arrivo anche l'anticipazione dell'Api sulle scorte settimanali di greggio.
Ancora in volata i prezzi del petrolio dopo le fiammate della vigilia, i prezzi del greggio sono nuovamente in netto rialzo: il Wti del Texas segna un incremento del 3,31% rispetto alla chiusura di ieri sera a New York e passa di mano a 123 dollari al barile; il Brent guadagna il 3% a 127 dollari. Inverte la rotta il gas (-1,58%) a a 223,61 euro al MWh da iniziali 275 euro. Sempre sul fronte delle materie prime la Borsa dei Metalli di Londra (Lme) ha sospeso le quotazioni del nichel, attualmente fermo a 48.078 dollari la tonnellata (+66,25%). Il metallo usato nella produzione dell'acciaio inox e per le batterie delle auto elettriche ha guadagnato fino al 111% nella seduta asiatica, arrivando a superare quota 100mila dollari la tonnellata. Si arresta, invece, la corsa per il grano duro (-4%).