Giovanni Castellucci, ceo di Atlantia (Ansa)
Atlantia scivola ancora in Borsa con il titolo in calo dell'8,5%, mentre infuria lo scontro politico con il M5s che è tornato a parlare di revoca delle concessioni autostradali in seguito allo sviluppo delle indagini sul crollo del ponte Morandi a Genova. L'inchiesta bis ha infatti acceso i riflettori sul ruolo della Spea, la controllata responsabile della manutenzione, e di alcuni uomini del gruppo che avrebbero "ammorbidito" i report - successivi al crollo tragico - sullo stato di salute di altre strutture in gestione.
Oggi a Treviso si è riunito il consiglio di amministrazione di Edizione srl, la holding dei Benetton che controlla il 30,25% di Atlantia, quest'ultima, a sua volta, ha in pancia Autostrade per l'Italia. Sul tavolo la valutazione delleazioni per tutelare le società del gruppo Atlantia dopo gli sviluppi dell'inchiesta sui report falsi. Ieri fonti di Edizione avevano escluso categoricamente ipotesi di spin off o vendite di quote di Aspi. Per domani è invece convocato il consiglio straordinario di Atlantia, chiesto dal ceo Giovanni Castellucci, che potrebbe presentare le sue dimissioni. Gli ultimi eventi sembrano imporre una svolta strutturale al vertice della compagnia.
Sulla questione Atlantia è intervenuto oggi il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: "Questa vicenda non deve diventare una questione politica, deve prevalere il buon senso, la magistratura deve fare il suo corso. Dobbiamo evitare polveroni politici che non ci portano da nessuna parte" ha detto a margine di un incontro alla Luiss ad una domanda sul pressing del M5s per la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia.
La società, da più di un anno nell'occhio del ciclone, ha respinto al mittente le accuse di risparmiare sulle spese per la sicurezza di ponti e viadotti, ricordando che sono stati spesi dal 2000 al 2018 5,43 miliardi. E ha ribadito che è pronta, "ad ogni azione di tutela nei confronti di eventualicomportamenti illeciti di propri dipendenti". I due coinvolti nell'inchiesta bis di Genova sono già stati sospesi, così come i 4 dipendenti di Spea.
Avanti sulla revoca della concessione di Autostrade per l'Italia. Luigi Di Maio, nella nuova veste di ministro degli Esteri, non molla su uno dei cavalli di battaglia del M5s e plaude al fatto che "pure per il Pd questa parola non sia più un tabù". L'idea che circola tra i tecnici che stanno studiando il dossier per la Presidenza del Consiglio sarebbe di trovare il modo, attraverso una revisione della concessione, di fare una 'revoca parzialè della sola A10, che pesa per soli 50 km sugli oltre 3mila km di rete Aspi: la concessione tra Autostrade e lo Stato è infatti unica e revocarla in maniera unilaterale comporterebbe penali per oltre 20 miliardi.