La pandemia rallenta l'inserimento dei disabili - Archivio
L’indagine dell’Inapp sulle assunzione delle persone con disabilità nel periodo 2016-2018 – contenuta nella IX Relazione al Parlamento sull’attuazione della legge 68/99 – mostra miglioramenti: le assunzioni nel 2018 hanno superato le 62mila unità, quando erano meno di 21mila nel 2013. Un trend positivo di ripresa che è andato in parallelo al miglioramento della situazione del mercato del lavoro, e che però «è stato interrotto dall’emergenza pandemica e dalle sue ripercussioni su economia e occupazione, richiamando l’attenzione sull’importanza che assume il lavoro per i diritti di cittadinanza delle persone con disabilità».
«L'andamento degli avviamenti mostra un evidente trend positivo nell'ultimo quinquennio, tra il 2014 e il 2018 - si legge nell'indagine - che appare in linea con le tendenze generali del mercato del lavoro, verosimilmente favorito anche dai processi di riforma normativa introdotti dal decreto legislativo 151/2015». Per quanto riguarda la distribuzione sul territorio degli ingressi, negli anni le percentuali maggiori sono presenti nelle aree del Nord, a maggiore intensità produttiva, quasi sempre fra il 50 e il 60% del totale degli avviati al lavoro, con la Regione Lombardia che da sola occupa tante persone quanto l'intera macro area Sud e Isole. Al Centro si rilevano percentuali che, fino al 2015 compreso, superano appena il 20% e si incrementano nell'ultimo triennio. Nell'area del Sud si rileva un miglioramento negli anni 2014-2015, ma il miglioramento appare passeggero e la percentuale sul totale torna al di sotto del 20% negli anni successivi.