Adecco ha realizzato una indagine,
Work Trends Study, per fotografare tra l’altro il fenomeno del lavoro agile – quanto è diffuso e conosciuto in Italia. Il 67,7% dei candidati lavoratori dichiara di non averne mai sentito parlare, così come il 28% dei recruiter e Hr manager. Lo
smartworking, che è inteso dagli intervistati principalmente come flessibilità di luogo e di orario di lavoro, d’altra parte è presente in un’azienda su due.Tra i lavoratori, sebbene ancora poco consapevoli del fenomeno, lo
smartworking sarebbe molto gradito: più della metà di loro infatti vorrebbe poter lavorare da fuori ufficio al fine di una migliore conciliazione vita privata-vita professionale e di una maggiore possibilità di gestirsi in autonomia. Tuttavia, le imprese ritengono che il lavoro agile sia di difficile diffusione prevalentemente a causa della struttura e dell’organizzazione delle aziende (59,4%) e di una mancanza di investimenti nella gestione del cambiamento (51%)."È evidente che in Italia - commenta
Andrea Malacrida, ceo di Adecco Italia – rimane un
gap culturale e di comunicazione relativo ai temi delle nuove modalità di lavoro, nonostante l’approvazione del nuovo ddl sul lavoro agile. È necessario muoversi tempestivamente e trasmettere con maggiore efficacia, attraverso attività di comunicazione e sensibilizzazione, le potenzialità dello
smartworking per essere competitivi e allineare l’Italia a standard internazionali. Come Adecco ci impegniamo quotidianamente nel fare cultura e supportare le imprese nei cambiamenti che devono fronteggiare per dare sempre più spazio alle nuove forme di lavoro".