Centrale elettrica presso lo stabilimento Volkswagen di Wolfsburg - wikimedia
«Nell’industria automobilistica dilaga la paura: sono in gioco i posti di lavoro e con essi il futuro di intere regioni». Così Pro, una delle più diffuse riviste evangeliche tedesche, sintetizza con asciuttezza lo stato d’animo che non riguarda più solo un marchio e tantomeno un settore. La crisi esplosa nel gruppo Volkswagen ormai investe anche gli altri giganti delle quattro ruote in Germania e il loro mastodontico indotto. Di fronte a ciò, oltre ad analisi sul da farsi, scioperi e drammatiche contrattazioni, c’è chi non dimentica la preghiera. È la Cai, sigla della Netzwerk Christen in der Automobilindustrie, ossia la rete dei cristiani dell'industria automobilistica, associazione interconfessionale con diramazioni in Opel, Bmw, Daimler, Audi e Volkswagen, e che organizza oggi pomeriggio, alle 17.30, un incontro di preghiera presso la Fondazione AutoMuseum di Wolfsburg, cuore industriale di Volkswagen nella Bassa Sassonia.
«Il Museo dell'Automobile rappresenta la nostra passione» si legge nell’invito, «purtroppo la parola “museo” rappresenta anche il pericolo di restare fermi, girando su noi stessi e diventando leggenda», ossia un ricordo del passato. «Ora abbiamo l’opportunità di usare questo luogo come faro di speranza», «insieme vogliamo attingere speranza, ricaricare le batterie e mettere in moto il nostro futuro comune con Cristo per VW, i fornitori e tutte le persone interessate. Crediamo che la preghiera faccia la differenza e metta in moto le cose».
«Signor Wagner, solo Dio aiuta oggi i dipendenti della VW?» ha chiesto nei giorni scorsi il settimanale Stern a Dirk Wagner, pastore evangelico, responsabile per la pastorale fra i lavoratori di Wolfsburg. « Il buon Dio è lì per tutte le persone» ha risposto il pastore, «“Invocatemi nel momento della sventura e io vi salverò” dice la Bibbia. Questo messaggio è importante. Dio può aprire nuove prospettive».