giovedì 14 febbraio 2013
«Sono molto grato per la vostra preghiera. Anche se mi ritiro adesso in preghiera, sono sempre vicino a tutti voi e sono sicuro che voi lo sarete, anche se per il mondo rimango nascosto». Lo ha detto Benedetto XVI nel corso dell'incontro con i parroci romani nell'Aula Paolo VI. Il Conclave dovrebbe aprirsit ra il 15 e il 20 marzo.
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Un lungo e caloroso applauso dei parroci romani riuniti nell'Aula Paolo VI  e diversi cori “Viva il Papa” hanno salutato la fine del discorso di Benedetto XVI sul Concilio Vaticano II. «Grazie a tutti», ha risposto il Papa che è apparso sereno. Quindi, salutando i tanti sacerdoti emozionati che continuavano ad applaudirlo ha augurato una «buona Quaresima a tutti».«Sono molto grato per la vostra preghiera. Anche se mi ritiro adesso in preghiera, sono sempre vicino a tutti voi e sono sicuro che voi lo sarete, anche se per il mondo rimango nascosto». Con queste parole Benedetto XVI ha aperto l'incontro con i parroci romani nell'Aula Paolo VI. «Padre santo - ha detto nel suo saluto il cardinale vicario di Roma, Agostino Vallini, anch'egli con voce rotta dalla commozione - nel corso di questi anni lei ci ha sempre chiesto di accompagnarla con la preghiera e in questi giorni difficili la richiesta è diventata più pressante». A nome dei sacerdoti di Roma, ha aggiunto il vicario, «che al Papa vogliono davvero bene che ci impegniamo a pregare ancora di più per lei».Nel corso dell'incontro con i parroci romani, il Pontefice ha tenuto una lunga lezione sulla storia del Concilio Vaticano II e ha parlato della speranza e delle grandi attese suscitate nella Chiesa. Molti parroci, visibilmente commossi all'arrivo del Papa, hanno assistito con attenzione alla ricostruzione dettagliata, compiuta dal Pontefice, della genesi dei dibattiti e delle discussioni conciliari: «C'è molto da fare per arrivare a una lettura nello spirito del Concilio, essa ancora non è completa è c'è molto da fare». Lombardi«Disputant autores». Così padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, ha risposto a chi gli ha chiesto come si dovrà chiamare Joseph Ratzinger dopo il 28 febbraio. «Non abbiamo ancora ricevuto una indicazione sicura a cui attenerci», ha spiegato. Sul fatto che il Papa una volta dimessosi dal suo incarico possa o meno essere chiamato vescovo emerito di Roma, il direttore della sala stampa vaticana, ha spiegato che «ci sono diverse opinioni in merito e ancora non è stata presa nessuna decisione. Ancora non sappiamo come dobbiamo chiamarlo quando lo incontriamo».Padre Lombardi ha poi aggiunto che il Papa a Castelgandolfo e poi nel monastero delle monache di clausura dove andrà ad alloggiare in Vaticano, sarà accompagnato da monsignor Georg Gaenswein e dalle memores, cioè dalle laiche consacrate che lo assistono nell'appartamento pontificio. Monsignor Georg resta vicino al Papa e rimane Prefetto della Casa pontificia. «Il nucleo fondamentale della famiglia pontificia - ha detto Lombardi -accompagna il Papa in questa fase». La sicurezza di Joseph Ratzinger a partire dalla sede vacante continuerà ad essere assicurata dalle autorità di sicurezza vaticane. I prossimi passi verso il ConclaveLa Costituzione vaticana prevede che il conclave si tenga 15-20 giorni dalla data della sede vacante. Lo ha confermato Padre Lombardi, precisando che non sono allo studio mutamenti della costituzione apostolica “Universi dominici gregis” che stabilisce che il Conclave debba iniziare dai 15 ai venti giorni dopo l'inizio della sede vacante, che decorre dal prossimo primo marzo. Il Conclave, che dovrebbe quindi aprirsi tra il 15 e il 20 marzo.Padre Lombardi ha poi aggiunto che il limite degli 80 anni riguarda il primo giorno di sede vacante: quindi i cardinali Walter Kasper, presidente eemrito del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani, e Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, entrano in Conclave. «La Costituzione conserva valore, non c'è allo studio  la possibiltà di possibili modifiche per la situazione inedita», ha poi chiarito Lombardi.

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