mercoledì 9 settembre 2009
È "importante non solo che che l'intera Chiesa sia unita, ma che in ognuno di noi sia presente l'universalità della Chiesa e che il servizio del singolo sia espressione dell'universalità": lo ha auspicato papa Benedetto XVI, ricordando oggi - durante l'udienza generale in Vaticano - l'insegnamento di san Pier Damiani, monaco e cardinale dell'XI secolo.
COMMENTA E CONDIVIDI
È "importante non solo che che l'intera Chiesa sia unita, ma che in ognuno di noi sia presente l'universalità della Chiesa e che il servizio del singolo sia espressione dell'universalità": lo ha auspicato papa Benedetto XVI, ricordando oggi - durante l'udienza generale in Vaticano - l'insegnamento di san Pier Damiani, monaco e cardinale dell'XI secolo, collocato anche da Dante nel Paradiso della sua Divina Commedia. Di quel grande asceta contemplativo, costretto poi dagli eventi dell'epoca a divenire cardinale e a collaborare alla riforma della Chiesa, Ratzinger ha ricordato anche il profondo misticismo, la capacità di comprendere il mistero della Croce nei rigori della vita monastica. È necessario - ha osservato il Papa - seguire il suo esempio e "saper trovare il silenzio dentro di noi per parlare con Dio", cercare "un parlatoio" dove "Dio parla con noi; nella preghiera e nella meditazione imparare la strada di Dio e della vita", "liberi da ogni compromesso con il male".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: