mercoledì 19 giugno 2024
Sulla profezia degli sposi alla luce del Vaticano II il convegno promosso dal progetto pastorale "MIstero Grande". Para don Renzo Bonetti, già direttore dell'Ufficio Cei per la famiglia
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La sfida è di quelle decisive. Tutto l’immenso deposito di riflessioni, di analisi, di riferimenti sapienziali sul matrimonio e sulla famiglia che, dal Vaticano II a oggi, il magistero della Chiesa ha donato ai coniugi cristiani dev’essere valorizzato o abbandonato come ormai inadeguato e incomprensibile? Non c’è davvero nulla in quei testi che possa essere ripreso per aiutare le coppie di oggi, sempre più fragili e incerte, a penetrare meglio il senso dell’amore cristiano e del far famiglia?

Don Renzo Bonetti, già direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale della famiglia, è convinto che nel magistero coniugale e familiare ci siano tesori mai davvero sfruttati e approfonditi. La prova? Prendiamo uno dei pilastri del Vaticano II, Lumen gentium. Al n.15 si legge: «La famiglia cristiana proclama ad alta voce … le virtù presenti del Regno di Dio e la speranza della vita beata». Cosa signifca? Che esiste una funzione profetica dell’essere famiglia in una prospettiva trascendente. Il “qui e ora” delle dinamiche di coppia e delle relazioni domestiche permette di cogliere qualcosa di quello che ci attende nell’altra vita. Quindi uno sguardo di grande speranza e di grande responsabilità per tutte le coppie cristiane e per il loro ruolo nella Chiesa e nel mondo. Per questo don Bonetti, insieme al gruppo di famiglie che lo affiancano, ha deciso che il prossimo convegno di “Mistero Grande” - il progetto pastorale fondato 15 anni fa - metterà al centro della riflessione proprio quel passaggio di Lumen gentium. Dal 28 al 30 giugno, presso la “Casa di accoglienza Fraterna Domus“, a Sacrofano (Roma), si parlerà di “Matrimonio e Regno di Cristo. La dimensione profetica degli sposi”. Tema, come visto, di grande rilievo, ma con un rischio implicito, quello di far scomparire il senso profondo di quelle parole dietro un linguaggio che oggi ben pochi comprendono e sanno attualizzare. «Proprio per questo - spiega don Bonetti - scenderemo nella concretezza della vita reale. Capisco che parlare di dimensione profetica possa disorientare chi non è più abituato ad approfondire questi concetti».

Come possiamo dirlo in modo più semplice? «Chiediamoci se nella vita degli sposi possiamo cogliere qualcosa che anticipa quello di cui godremo in Paradiso. Se il bene che moglie e marito costruiscono qui, giorno dopo giorno, ci parla già in qualche modo della vita eterna». Gli esempi, secondo l’esperto, sono numerosi. «Pensiamo alla gioia della relazione coniugale, all’unità degli sposi in Cristo che anticipa quel ut unum sint che sperimenteremo pienamente nell’aldilà. Pensiamo alla virtù della fedeltà, sul modello del Dio fedele di cui si parla la Scrittura. Ecco quando parliamo di “dimensione profetica” intendiamo tutto questo. Momenti ordinari che però, letti in una prospettiva teologica, rivelano il senso profondo dell’amore di coppia». Il convegno di quest’anno sarà la prima tappa di un trittico destinato ad approfondire quanto dice il Vaticano II, poi ripreso in un documento pastorale dei vescovi italiani del 1973 - Evangelizzazione e sacramento del matrimonio - a proposito della «dimensione profetica, sacerdotale e regale» degli sposi. Espressioni che oggi sembrano parlare di una simbologia quasi arcana, lontana comunque dalla sensibilità delle famiglie postmoderme immerse nella logica della fluidità e del virtuale. «Ma no - interviene don Bonetti - basta spiegare che la dimensione sacerdotale e regale degli sposi è l’amore che genera, la vita che si dona. Il nostro obiettivo è quello di aiutare le coppie a crescere nella fede, a diventare più consapevoli del loro ruolo nella Chiesa e nella società. Comprendere il messaggio cristiano sul matrimonio ha poi anche una fondamentale funzione preventiva».

La grande questione della fragilità di coppia, che oggi impegna la Chiesa in una grande e benemerita opera di cura e di assistenza, dev’essere affrontata anche in un’ottica di prevenzione. Proprio con questo obiettivo “Mistero Grande” mette a disposizione strumenti pastorali finalizzati alla crescita spirituale delle coppie già utilizzati in 80 diocesi italiane e in una ventina di Paesi nel mondo, tra cui Spagna, Francia, Germania Slovacchia, Polonia, Romania, Cile, Colombia, Venezuela. «Ma non siamo un movimento - sottolinea ancora don Bonetti - bensì uno strumento di collegamento al servizio della Chiesa per diffondere buone prassi pastorali. Le coppie che collaborano con noi per mettere a punto queste proposte sono impegnate nelle rispettive diocesi e parrocchie». Le iscrizioni al Convegno al convegno della prossima settimana sono ancora aperte. Per partecipare è necessario registrarsi nella sezione “ iscrizioni“ del sito www.misterogrande.org, seguendo poi le istruzioni indicate. Tra i relatori don Luca Pedroli, don Salvatore Bucolo, padre Marco Vianelli, padre Luca Frontali, suor Alexandra Diriart, Robert Cheaib e tanti altri esperti.


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