Il gruppo di Verona e Vicenza fans dei The Sun. (Foto Zanotti)
Panama La Gmg, un festival continuo di incontri. Anche l’edizione panamense non fa eccezione nella lunga storia delle Giornate mondiali che si tengono da oltre 30 anni. Lo confidavano in questi giorni alcuni giovani italiani. «Alla Gmg si trova la morosa o la si lascia. Di certo si trovano amici», a indicare, con la genuinità che le nuove generazioni sanno esprimere con un linguaggio essenziale ed efficace, un dato costante. Piercing, orecchini e tatuaggi spopolano anche a questi eventi, ma nulla toglie alla spontaneità e alla sincerità di certe confessioni pubbliche. «Sono qui – dice una giovane – nonostante mi siano venuti a mancare tutti gli affetti. E quando dico tutti, sono proprio tutti. Invece, la sua Parola rimane e non ti tradisce».
Veneti entusiasti per i The Sun Alle prime note della nota band dei The Sun, si sono avvicinati al palco in pochi istanti. Bandiere al vento, i giovani della diocesi di Verona e di Vicenza si sono fatti sentire con cori e balli, accompagnando con grande entusiasmo le canzoni di Francesco Lorenzi e dei suoi colleghi musicisti.
Il calabrese australiano Ci tieni a farsi riconoscere il 16enne Angelo Virzi, di origine calabrese, nato e residente a Sidney, in Australia. Con tanti amici suo connazionali, aspetta l’autobus di linea per raggiungere il luogo della catechesi. Stanco, ma felice, manifesta subito di conoscere la nostra lingua. «Ci sono volute 24 ore di viaggio per arrivare fin qua, ma sono contento di esserci, alla mia prima Gmg».
Nicola: sono qui per ritrovarmi Nicola di Vicenza, 31 anni, ha una vicenda difficile alle spalle. Per riservatezza non rivela il suo cognome. È arrivato a Panama quasi per caso. Un’amica di vecchia data gli ha detto che sarebbe venuta qua, a incontrare il Papa con tanti giovani da tutto il mondo. Le ho detto, quasi di getto: vengo anch’io. E ora sono qua, nonostante l’abbandono da parte di mia moglie che se ne è andata lasciandomi dopo neppure tre anni di matrimonio. Sono qui per capirmi, per ritrovarmi. Posso dire che è come se questa mia amica mi avesse raccolto quando ero abbandonato lungo la via».
Dorotea, un pianto liberatorio Nel dialogo con i vescovi durante le catechesi del mattino, non state poche le lacrime che più di un giovane ha versato. Pianti di gioia e di liberazione per aver tolto dei pesi dal cuore e poter ripartire più leggeri e con rinnovato slancio. È quello che è accaduto anche a Dorotea, 21enne universitaria di Perugia che deve la sua più piena appartenenza alla Chiesa grazie a un pellegrinaggio a Loreto. «Ho compreso con maggiore consapevolezza in quell’occasione – dice – che Gesù è morto sulla croce anche per me. Per sempre e anche per me. Un fatto decisivo per la mia vita».
Catechisti capelloni Un’altra simpatica coppia di amici sono Luca Adriani e Lorenzo Bittarelli, entrambi di Perugia, sono a Panama anche con le fidanzate. Insieme sono impegnati nell’oratorio delle parrocchie di San Sisto e Castel del piano. Il primo ha 20 anni ed è un tecnico del suono in cerca di occupazione. È educatore di adolescenti di prima superiore. «Non taglio i capelli da tre anni e mezzo – confida sorridendo a chi gli chiede della lunga capigliatura –. Siamo stati a Cracovia e ci è sembrato naturale venire anche qua». L’amico Lorenzo, 22enne, studia Scienze dell’educazione. Ha tagliato i capelli da poche settimane, ma si vede dalla pettinatura che anche lui li portava molto lunghi. «Sto facendo il servizio civile con l’Anspi e lavoro con i ragazzi di terza superiore. Mi sembrava naturale partecipare a questa Gmg. Sono qua e sono felice di esserci».