Nelle Alpi, agli angoli della pianura, all’ombra di un bosco, a strapiombo sul mare e ancora giù, fin nel cuore dell’Abruzzo dilaniato dal terremoto, fino all’ultimo lembo dello Stivale e alle sue isole: ci sono luoghi 'speciali' dove l’Italia venera da secoli la Madonna. E da cui la Madonna – scolpita nel legno o nel marmo, ritratta su tela o pergamena, sorridente o addolorata – guarda l’Italia. Li chiamano santuari 'minori', perché vantano afflussi meno consistenti dei più famosi – Loreto, Pompei, Caravaggio, Oropa – e perché i loro nomi e la loro storia non sempre sono conosciuti a livello nazionale. Eppure negli ultimi anni hanno visto moltiplicare il numero di pellegrini. Soprattutto nei mesi estivi, quando è più facile uscire dalle grandi città o allontanarsi dalle località vacanziere per raggiungerli. Come accadrà oggi, nella ricorrenza dell’Assunta, quando i santuari mariani d’Italia registreranno il picco di celebrazioni e visite. È il caso di
Poggio Roio, una manciata di chilometri dall’Aquila, dove il terremoto ha aperto la sua ferita più profonda. Ai piedi della montagna dove sorgeva il santuario della Madonna della Croce – più conosciuta come Madonna della Transumanza, perché considerata la protettrice dei pastori – il sisma del 6 aprile ha avuto il suo epicentro. Senza lasciare intatto alcun edificio, neanche quel luogo di culto millenario. Eppure gli abitanti e il parroco del paese non si sono dati per vinti: insieme ai Vigili del fuoco e alla Protezione civile hanno scavato fra le macerie, sotto i resti pericolanti della chiesetta, e hanno tirato fuori la 'loro' Madonna; poi l’hanno accomodata tra i fiori, in una tenda bianca nella tendopoli vicina. È lì, ora, il santuario di Roio. Il santuario di tela, come lo chiamano già gli abruzzesi. Dove lo scorso aprile Benedetto XVI, in visita sui luoghi del sisma, ha posato una rosa d’oro in segno di speciale devozione alla statua. E dove in una processione silenziosa, non organizzata da nessuno, migliaia di visitatori in questi ultimi giorni hanno diretto i loro passi. ùAnimati dalla speranza di una grazia, dal desiderio di ringraziare, o alla ricerca di una risposta ancora confusa sulla fede, migliaia di pellegrini visiteranno oggi, e nei prossimi giorni, i santuari mariani d’Italia. Saliranno lungo i sentieri di montagna del Piemonte e della Valle d’Aosta, a ridosso dei ghiacciai e delle cime ancora innevate. Dal ponte della Dora, vicino a Courmayeur, fino al santuario di
Notre Dame de Guérison, ai piedi del ghiacciaio della Brenva: una piccola chiesa dove nel corso dei decenni si sono accumulate le preghiere e gli ex voto dei sopravvissuti ai pericoli della montagna (tra cui i caschetti degli operai che costruirono il traforo del Bianco), e di chi invece sulla montagna ha perso i propri cari. Il sentiero (su cui l’8 settembre si snoderà la tradizionale processione che richiama migliaia di fedeli) è stato percorso sia da Giovanni Paolo II – arrivato lì in una delle sue escursioni durante le vacanze –, sia da Benedetto XVI, nel 2006, durante il primo soggiorno a Les Combes. Traversata della laguna e barconi per il pellegrinaggio alla volta del santuario della
Madonna degli Angeli sull’isola di Barbana, di fronte a Grado: punto di riferimento per la popolazione del Triveneto, ma anche per migliaia di austriaci e sloveno-istriani, il 15 agosto vi arrivano tanti devoti che – come piace dire ai sette anziani frati che custodiscono il luogo di culto– l’isola «sembra sprofondare». Negli ultimi anni il numero di pellegrini è aumentato vertiginosamente: c’è chi si ferma sull’'isola della Madonna' per ore, si raccoglie in preghiera tra i boschetti che circondano la chiesa, si ferma in silenzio a contemplare la pace della laguna e cerca la parola e il consiglio dei sacerdoti. È il 'miracolo' di Barbana, spiegano i frati: non una guarigione, o una soluzione ai mille problemi della vita, ma la scoperta della fede. Servirà la funivia, che da Rapallo si innalza sui monti affacciati sul Golfo del Tigullio, per chi passerà la giornata al santuario ligure della
Madonna di Montallegro. Il complesso votivo, che incrocia numerose mulattiere, è meta anche di numerosi pellegrinaggi a piedi. E sempre a piedi, immersi nello splendore della natura, i pellegrini raggiungeranno i santuari della
Madonna del Faggio a Castelluccio, sull’Appennino emiliano, e quello della
Madonna della Neve di Castelvecchio a Migliari, nel comune di Pergine Valdarno (Arezzo): una chiesetta sperduta su un colle solitario, che domina la valle della Trove e la Val Di Chiana. Incastonato nella roccia, a picco sulla Valdadige, già da ieri sera ha aperto le porte ai fedeli il santuario della
Madonna della Corona, a Spiazzi di Ferrara di Monte Baldo ( Verona): le celebrazioni dell’Assunta sono iniziate con la tradizionale fiaccolata che corre lungo la scalinata che conduce al santuario. Sono soprattutto le famiglie che hanno sperimentato la perdita di un figlio a muovere i passi verso il simulacro della Madonna Addolorata. Da giorni sono in corso le celebrazioni per la novena dell’Assunta anche a Imbersago, vicino a Lecco. Nel santuario della
Madonna del Bosco, meta di numerosissimi pellegrinaggi dalla Lombardia e da tutto il Nord, la penitenzieria ha accolto nell’ultima settimana migliaia di fedeli che si sono accostati alla confessione: un altro fenomeno inedito legato alla riscoperta dei santuari mariani, che sempre più spesso diventano il luogo della riscoperta dei sacramenti e della messa. Malati e sofferenti affolleranno oggi i santuari della
Madonna di Gonare, a Sarule, in Sardegna, e quella delle
Grondici a Tavernelle, in Umbria. Il primo, conosciuto anche come la 'piccola Lourdes di Barbagia', accoglie i devoti di tutta l’isola e anche della Corsica, con le sue cumbessias (casette di pietra che servono da soggiorno ai pellegrini) e coi canti antichi riservati a Maria e alla storia del santuario (i gosos ): preghiere che corrono all’unisono sulle labbra dei fedeli lungo la ripida strada che conduce alla chiesa e ai piedi del monte Gonare, nella corte in cui vengono sistemati gli infermi. Preghiere per la Madonna 'pastora', protettrice dei campi, del mare, delle famiglie, valori attorno a cui si stringe la tradizione del territorio. A Tavernelle invece arriveranno soprattutto le giovani coppie sterili, a chiedere la grazia di un figlio: là dove anticamente venivano seppelliti i bambini morti senza essere battezzati, sotto quelle gronde benedette (da qui il nome del santuario) che avrebbero santificato le loro anime. Migliaia di giovani, arrampicati sull’altura tra Assisi e il Lago Trasimeno, che chiedono il dono di una famiglia: un altro 'miracolo' della fede. Ferragosto di preghiera, contemplazione e festa a Santa Maria di Leuca, nel santuario De
Finibus Terrae, dove dall’estremo lembo d’Italia Maria spalanca le braccia verso Oriente quasi a infrangere ogni barriera e fare del mondo intero l’unico popolo di Dio: la Madonna è infatti venerata nel santuario come la Vergine delle Frontiere, poiché accoglie fedeli di razza e cultura diverse. Oggi qui si celebra la grande festa della basilica, con la statua portata in processione sul mare e accompagnata da un corteo di barche. E ancora celebrazioni e processioni in programma anche nel santuario dedicato alla
Madonna dell’Ambro, sui monti Sibillini, dove dopo Ferragosto si celebreranno anche le tradizionali feste della famiglia (la terza domenica del mese) e dei bambini (la quarta); alla
Madonna della Civita di Itri, vicino Latina, che si erge sul monte omonimo e col suo culto arriva trapassa l’oceano fino a Cranston (Usa), dove la comunità di emigrati ha tramandato il culto di Maria per generazioni. E ancora Ferragosto si celebrerà nei santuari più a Sud, alla
Madonna di Picciano, alle porte di Matera, e al santuario di Mompilieri a Mascalucia, sull’Etna: luoghi immersi nella natura incontaminata, meta di un crescente flusso di pellegrini.