lunedì 20 settembre 2021
Il comune pontino aderisce all'Associazione europea vie francigene (Aevf). Libertà e diritti umani nel percorso che da Canterbury a San Pietro punta, passando per Santa Maria di Leuca, a Gerusalemme
I pellegrini sbarcati a Ventotene con il sindaco Santomauro (secondo da sx) e la commissaria Costa (quarta)

I pellegrini sbarcati a Ventotene con il sindaco Santomauro (secondo da sx) e la commissaria Costa (quarta)

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Sono sbarcati domenica 19 settembre con la motonave Don Francesco delle 11,15 al porto di Ventotene, zaino in spalla e bastone in mano. Sono i 23 pellegrini italiani partiti da Canterbury, in Inghilterra, che stanno percorrendo la Via Francigena e - dopo la visita a San Pietro - sono arrivati a Formia (LT) per imbarcarsi. Una deviazione per aggiungere una tappa fino ad allora inedita al loro itinerario, nell'isola in cui nel 1941 Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi scrissero il Manifesto di Ventotene «per un'Europa libera e unita». L'isola dell'arcipelago pontino - sede durante il regime fascista del confino dei dissidenti - entra così a far parte del pellegrinaggio che attraversa l'Europa, proprio in forza del suo patrimonio di ideali europei di libertà e difesa dei diritti umani. L'Associazione europea delle Vie Francigene (Aevf) ha infatti accolto la richiesta del comune pontino, prima isola a far parte del percorso, che ora dovrà formalizzare l'adesione.

I 23 pellegrini fanno parte di due gruppi: Road to Rome 20/21, guidati dal presidente dell'Aevf Massimo Tedeschi, e del Gruppo dei 12, guidati dal vicepresidente Gerardo Venezia. L'arrivo dei pellegrini ha coinciso con un momento importante per la vita dell'Isola qual è la festa di Santa Candida, patrona di Ventotene, festeggiata tradizionalmente con il lancio di mongolfiere - chiamate in dialetto 'o pallone - realizzate con carta velina e dipinte a mano dagli isolani.

L'annuncio è stato dato dal sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro, nel corso dell'incontro promosso dalla Commissaria di governo Silvia Costa incaricata della gestione del restauro e rilancio del penitenziario borbonico dell'isolotto di santo Stefano prospiciente Ventotene, che diverrà sede di un centro accademico di studi sull'Europa, il Mediterraneo e i diritti umani. «Sono felice che il Comune e la Aevf abbiano accolto la mia proposta di includere un'isola simbolica come Ventotene - ha commentato Silvia Costa - nell'itinerario europeo, idea che avevo lanciato a marzo a Lucca nel corso dell’incontro annuale delle vie Francigene. Il territorio pontino è lo snodo verso la Francigena del sud, per il cui riconoscimento presso il Consiglio di Europa mi sono molto battuta. Un cammino che ha una radice religiosa che unisce la cattedrale di Canterbury a San Pietro e che passando attraverso il Santuario di Santa Maria di Leuca si propone di raggiungere Gerusalemme».

«Entrare a far parte degli itinerari dei cammini- ha detto il Sindaco Santomauro - ci darà la possibilità di ospitare anche in futuro i pellegrini che camminando vorranno arrivare a Ventotene per avvicinarsi agli ideali che hanno ispirato il Manifesto». «La tappa della Via Francigena a Ventotene - ha spiegato il presidente dell’Aevf Massimo Tedeschi - ha un suo importante significato perché c’è una comunanza evidente dei valori europei, i valori umanistici che l’Europa ci ha consegnato, quindi il dialogo, la democrazia, il rispetto dei diritti umani». I 23 pellegrini sono poi ripartiti per Formia e quindi Fondi, da cui riprenderanno il loro viaggio verso Santa Maria di Leuca.




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