Quella di ieri sera a Philadelphia
è stata una vera festa con musica country, latina e l’esibizione di artisti del
livello come la regina del soul Aretha Franklin o il tenore Andrea Bocelli. Una
festa impreziosita da numerose testimonianze di fede, compresa quella di Gianna
Emanuela Molla che ha letto una missiva di sua madre, Santa Gianna Beretta
Molla.
Il Pontefice - con a fianco gli
arcivescovi Charles J. Chaput di Philadelphia e Vincenzo Paglia, presidente del
pontificio Consiglio per la famiglia – ha iniziato la serata guidando una breve
preghiera. Quindi lo spettacolo condotto dall’attore Mark Wahlberg che ha
confessato di attribuire alla propria fede cattolica il suo successo nel mondo
del cinema.
Il Papa è arrivato nella “B.
Franklin Parkway” che si stende ai piedi della scalinata resa celebre dal film
Rocky percorrendo un lungo tratto di strada fra due ali di folla entusiasta. Le
imponenti misure di sicurezza hanno però impedito quel contatto diretto con la
gente che tanto piace al vescovo di Roma.
Nel pomeriggio il Papa aveva
parlato all’incontro per la libertà religiosa con la comunità ispanica e altri
immigranti. Nella storica cornice dell’Indipendence National Historical Park,
simbolo della nascita degli Stati Uniti, il Pontefice ha ribadito che la
libertà religiosa "implica certamente il diritto di adorare Dio,
individualmente e comunitariamente, come la nostra coscienza lo detta". Ma,
ha sottolineato, "per sua natura, trascende i luoghi di culto, come pure
la sfera degli individui e delle famiglie". Il vescovo di Roma ha quindi
ringraziato "tutti coloro che, qualunque sia la loro religione, hanno cercato
di servire il Dio della pace costruendo città animate dall’amore fraterno,
prendendosi cura del prossimo nel bisogno, difendendo la dignità del dono
divino della vita, in ogni sua fase, difendendo la causa dei poveri e dei
migranti". "Con questa testimonianza, che spesso incontra forte
resistenza, - ha quindi aggiunto - voi ricordate alla democrazia americana gli
ideali per i quali essa è stata fondata, e che la società viene indebolita ogni
volta e dovunque l’ingiustizia prevale". Parlando poi a braccio Papa Francesco
ha ripetuto un concetto a lui caro. E cioè che "la globalizzazione non è
cattiva". Anzi, "la tendenza alla globalizzazione è
buona,
ci unisce". Ma "quello che può essere cattivo è il
modo di farla".
Infatti "se una
globalizzazione pretende di rendere tutti uguali, come
in una sfera, quella globalizzazione distrugge la ricchezza
e la particolarità di ogni popolo". Ma se invece
"cerca di unire tutti, ma rispettando ogni persona, la
sua ricchezza, la sua peculiarità, ogni popolo, quella
globalizzazione è buona e ci fa crescere tutti e porta alla
pace". Alla cerimonia hanno partecipato migliaia e
migliaia di latinos che hanno accolto con un tifo da stadio il Pontefice in
Papamobile, applaudendo a ripetizione il suo discorso. Presenti anche centinaia
di vescovi provenienti da tutto il mondo. Tra loro i cardinali Angelo Bagnasco,
arcivescovo di Genova e presidente della Cei, e Lorenzo Baldisseri, segretario
generale del Sinodo dei vescovi.
Oggi la giornata finale del Papa
negli Usa si chiuderà con la messa conclusiva dell’VIII Giornata mondiala e con
l’annuncio di quando e dove si terrà la prossima edizione. Il fitto programma
pontificio comprende anche l’incontro con i vescovi partecipanti all’evento e
l’importante visita ai carcerati dell’Istituto di correzione Curran – Fromhold.