"Grandi donne" e pilastro della Chiesa, visto che senza di loro "non si può pensare la Chiesa". Così il Papa a braccio ha parlato delle suore, l'esercito di religiose spesso avamposti della Chiesa nelle frontiere umane e sociali, che lamentano una diminuzione delle vocazioni - tranne che quelle contemplative. "Ma pensiamo un po' - ha detto il Papa a braccio all'Angelus di domenica - cosa succederebbe se non ci fossero le suore, se non ci fossero le suore negli ospedali, se non ci fossero le suore nella missioni, se non ci fossero le suore nella carità, ma pensate una Chiesa senza le suore, no, non si può pensare, sono questo dono, questo lievito che portano il messaggio di Gesù, sono grandi queste donne". E alcune suore in piazza San Pietro, sotto la pioggia battente e gli ombrelli colorati, hanno sorriso. Le parole a braccio del Papa hanno coronato, nel suo stile affettuoso e di prossimità, la Giornata della vita consacrata: la messa al mattino in San Pietro, nel giorno della presentazione di Gesù al Tempio, tradizionalmente dedicata alla vita religiosa, ovviamente sia maschile che femminile. E coronano tutta la riflessione papale sul tema, nell'omelia e poi nell'Angelus. Fa bene agli anziani, aveva spiegato papa Francesco nell'omelia, "comunicare saggezza ai giovani, e fa bene ai giovani raccogliere questo patrimonio di esperienza e di saggezza, e portarlo avanti, per il bene delle rispettive famiglie religiose e di tutta la Chiesa". Aveva anche esortato a "non vedere" "osservanza e profezia" "come realtà contrapposte", a non essere "rigidi, chiusi", bensì "aperti alla voce di Dio che parla, che apre, che conduce". Il "patrimonio" della vita religiosa, nell'interscambio giovani e anziani, aveva detto, bisogna "portarlo avanti, eh, non per custodirlo in un museo, portarlo avanti con le sfide che la vita ci pone, ci dà, per il bene delle rispettive famiglie religiose e di tutta la Chiesa". Nell'Angelus poi il Pontefice aveva insistito sulla necessità dei religiosi, "lievito di società più giusta e fraterna". Papa Francesco ha deciso di dedicare l'intero 2015 alla vita consacrata, il calendario degli eventi è ancora incompleto e attende l'approvazione del Papa, dovrebbero comunque concludersi il 25 novembre '15, nel 50.mo della approvazione del decretoconciliare "Perfectae caritatis". In attesa dell'Anno speciale, papa Francesco dà spunti di riflessione e incoraggia questa scelta radicale nella Chiesa. Il riconoscimento del Papa verso le suore, per una fortuita coincidenza, viene il giorno successivo alla speciale femminile dell'Osservatore romano che ha definito "una lezione che va ricordata", quella delle fondatrici di ordini religiosi nell'Ottocento, "costrette non solo a procurarsi i fondi per sostenersi, ma soprattutto a gestirli in modo dinamico eproduttivo, impegnandosi in autentiche attività imprenditoriali". "Molto spesso ignorata o messa a tacere, - è l'auspicio del giornale vaticano - è però indubbio che l'emancipazione femminile e della Chiesa sia passata anche da qui. E da qui può e deve ripartire".
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