Per la Siria l'unica via è il "negoziato", il "dialogo", la "fine di ogni violenza" e la "giustizia". Continua l'impegno di Papa Bergoglio per il Paese mediorientale, che è al centro del lavoro diplomatico della Santa Sede, come hanno dimostrato anche i temi affrontati con il presidente russo Vladimir Putin nell'udienza di lunedì scorso. Oggi infatti il Papa ha rinnovato per la Siria l'"accorato appello ai responsabili perché cessi ogni violenza e attraverso il dialogo si trovino soluzioni giuste e durature a un conflitto che ha già causato troppi danni". E l'esortazione "al rispetto delle varie confessioni religiose". Il Papa, ricevendo il patriarca di Antiochia dei greco-melkiti Gregorios III Laham con il sinodo e i fedeli della comunità greco-melkita, ha affermato che il suo "pensiero va subito - ha detto - ai fratelli e alle sorelle della Siria, che patiscono da lungo tempo una grande tribolazione, prego per quanti hanno perso la vita e per i loro cari". "Crediamo fermamente - ha detto il Pontefice dopo aver affermato la 'vicinanza di tutta la Chiesà come 'conforto' alla 'angoscia' delle vittime - nella forza della preghiera e della riconciliazione, e rinnoviamo il nostro accorato appello ai responsabili perché cessi ogni violenza e attraverso il dialogo si trovino soluzioni giuste e durature a un conflitto che ha già causato troppi danni. In particolare, - ha sottolineato - esorto al rispetto vicendevole tra le varie confessioni religiose, per assicurare a tutti un futuro basato sui diritti inalienabili della persona, compresa la libertà religiosa. La vostra Chiesa - ha ancora rimarcato papa Bergoglio - da secoli ha saputo convivere pacificamente con altre religioni ed è chiamata a svolgere un ruolo di fraternità in Medio oriente". "Ripeto anche a voi: - ha detto il Papa riecheggiando i suoi predecessori, e con le stesse parole che ha usato il 21 novembre rivolgendosi alla assemblea plenaria della Congregazione per le Chiese orientali e ai patriarchi orientali - non ci rassegniamo a pensare il Medio oriente senza i cristiani".Nell'incontro con la comunità greco melkita papa Francesco ha anche lanciato un auspicio ecumenico di unità tra le chiese cristiane, attraverso un saluto inviato al patriarca di Costantinopoli e primo in onore tra i capi delle chiese ortodosse, Bartolomeo I.