La Risurrezione di Gesù è "il mistero decisivo della nostra fede", ma è un evento che "rimane misterioso, non nel senso di meno reale, ma di nascosto, al di là della portata della nostra conoscenza: come una luce così abbagliante che non si può osservare con gli occhi, altrimenti li accecherebbe". Lo ha detto Benedetto XVI nel breve discorso che ha preceduto la preghiera mariana del Regina Caeli. Citando la lettera di san Paolo ai Corinzi, il Papa ha poi aggiunto che "se Cristo non è risorto, vuota è allora la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede" e ricordato che anche se "l'avvenimento della risurrezione in quanto tale non viene descritto dagli Evangelisti", i loro racconti ci presentano "gli incontri dei discepoli con Gesù risorto, e ci permettono così di meditare su questo evento stupendo che ha trasformato la storia e dà senso all'esistenza di ogni uomo"."Le narrazioni - ha spiegato il Pontefice teologo - incominciano invece da quando, all'alba del giorno dopo il sabato, le donne si recarono al sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto. San Matteo parla anche di un terremoto e di un angelo sfolgorante che rotolò la grande pietra tombale e vi si sedette sopra".Tornando poi al significato della festa di oggi, chiamata anche "Lunedì dell'Angelo", il Papa ha sottolineato come sia stato "ricevuto dall'Angelo l'annuncio della Risurrezione" e che in seguito a questo fatto "le donne, piene di timore e di gioia, corsero a dare la notizia ai discepoli, e proprio in quel momento incontrarono Gesù, si prostrarono ai suoi piedi e lo adorarono".
"A quei tempi - ha ricordato il Papa - in Israele la testimonianza delle donne non poteva avere valore ufficiale,giuridico, ma le donne hanno vissuto un'esperienza di legame speciale con il Signore, che è fondamentale per la vita concreta della comunità cristiana, e questo sempre, in ogni epoca, non solo all'inizio del cammino della Chiesa. Modello sublime ed esemplare di questo rapporto con Gesù, in modo particolare nel suo Mistero pasquale, è naturalmente Maria, la Madre del Signore".In merito il Papa ha anche sottolineato che "proprio attraverso l'esperienza trasformante della Pasqua del suo Figlio, la Vergine Maria diventa anche Madre della Chiesa, cioè di ognuno dei credenti e dell'intera loro comunità. "A Lei - ha poi esortato rivolgendosi ai fedeli - ci rivolgiamo ora invocandola quale Regina Coeli, con la preghiera che la tradizione ci fa recitare al posto dell'Angelus durante tutto il tempo pasquale"."Maria - ha infine invocato Papa Ratzinger - ci ottenga di sperimentare la presenza viva del Signore risorto, sorgente di speranza e di pace".