venerdì 24 luglio 2009
Per le strade del centro storico migliaia di fedeli hanno accolto Benedetto XVI, in città per la celebrazione dei vespri nella cattedrale. Ratzinger è il secondo Pontefice, dopo Wojtyla, a visitare la chiesa madre del capoluogo valdostano. Il Papa è apparso riposato e in salute.
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Ferma per un giorno, Aosta ha dato il benvenuto a Benedetto XVI riversandosi per le strade transennate del centro storico, chiuso al traffico da stamattina. Ventimila - ma probabilmente molti di più - tra cittadini e turisti l'hanno potuto salutare lungo il percorso, compiuto in auto scoperta, tra la piazza dell'Arco di Augusto e la cattedrale, dove il Papa ha iniziato le celebrazioni dei vespri alla presenza di circa 400 tra sacerdoti, religiosi e religiose, laici. Dopo Papa Wojtyla nel 1986, Benedetto XVI è il secondo Pontefice che visita la cattedrale di Aosta. Ma mentre Giovanni Paolo II vi si recò nel corso della sua visita pastorale in Valle d'Aosta, Ratzinger vi giunge durante il periodo di riposo che sta trascorrendo a Les Combes, raccogliendo l'invito a incontrare il clero e le varie rappresentanze ecclesiali della regione. Un appuntamento che, a un mese dall'inizio dell'anno sacerdotale, assume un'imporatanza particolare, ed è per questo che c'è molta attesa per le parole che il Papa pronuncerà tra poco nell'omelia dei vespri. Sono stati il presidente della Regione Augusto Rollandin e il sindaco di Aosta, Guido Grimod, ad accogliere in piazza dell'Arco di Augusto Benedetto XVI, giunto in auto coperta da Les Combes. Dopo i saluti, Papa Ratzinger, che è apparso in forma e riposato, è salito sulla vettura scoperta percorrendo le vie del centro storico tra due ali di folla, e rispondendo allo sventolare di badierine e fazzoletti, e agli applausi, salutando con la mano ingessata i presenti. All'arrivo davanti alla cattedrale di Aosta il saluto s'è trasformato in vera ovazione, che si è spenta solo quando, mentre si levava l'applauso di quanti l'attendevano all'interno, il pontefice ha fatto il suo ingresso in cattedrale.Le parole di Pietro. Quando si parla di potere "si pensa al potere economico e militare", ma il vero vertice del potere "è la misericordia e il perdono", ha detto Benedetto XVI all'omelia dei Vespri celebrati nella cattedrale di Aosta. Commentando un brano di San Paolo, il Papa ha sottolineato come "dobbiamo imparare che l'onnipotenza di Dio non è un potere arbitrario, perché Dio è il bene e quindinon può agire contro ciò che egli è, perchè Dio è il bene, è l'amore, è la vera libertà". "Oggi si pensa al potere - ha proseguito il Papa - e viene in mente il potere economico e militare. La domanda di Stalin, quante divisioni ha il Papa?, ancora caratterizza l'idea media di potere. Ha potere chi può essere pericoloso. Con l'incarnazione si mostra il vero potere divino, che si fa vicino alle sofferenze dell'uomo. Io devo entrare il questo mondo per opporre all'oceano del male un oceano più grande, l'oceano del bene e dell'amore". "Se Dio manca, si prescinde da Dio e Dio è assente manca la bussola, manca l'orientamento e la strada dove andare", ha proseguito il Papa. "Dio sembra assente, molto lontano, si nasconde, non conosciamoil suo volto", ha ancora detto Benedetto XVI, ricordando che "l'evangelizzazione consiste nel fatto che il Dio lontano si avvicina". "Dobbiamo di nuovo portare Dio in questo nostro mondo, e farlo conoscere, e farlo presente", ha affermato quindi Ratzinger, spiegando come, a quel punto "Dio non è più lontano, Dio è vicino" e da sconosciuto che era "si fa conoscere, e mostra il suo volto, si rivela, entra nel nostro mondo, e dunque non bisogna più arrangiarsi con altri poteri perchè Lui è il potere vero, è l'Onnipotente" e "l'onnipotenza di Dio non è un potere arbitrario", perchè "Dio è il bene, è la verità, può tutto ma non può agire contro l'amore e contro la libertà". Anzi, "Dio è il custode della nostra libertà".
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