lunedì 21 gennaio 2019
L'istituto fu costruito per istruire i figli dei nostri connazionali giunti qui per lavorare. I ragazzi troveranno assistenza medica, magliette e... amicizia
L'inaugurazione di Casa Italia a Panama (Christian Gennari/Siciliani)

L'inaugurazione di Casa Italia a Panama (Christian Gennari/Siciliani)

COMMENTA E CONDIVIDI

A Panama Casa Italia è pronta ad accogliere tutti i pellegrini, perché la nostra casa è una porta aperta. Ieri si è inaugurato il campo base dei pellegrini italiani che, in questa 34ª Giornata mondiale della gioventù, è nella scuola “Enrico Fermi”. Una struttura nata negli anni ’60 dall’intuizione e l’ostinazione di un imprenditore italiano, Stefano Cermelli, che volle dare un’istruzione migliore ai figli degli emigrati e che è divenuta presidio di eccellenza formativa.

«Una scuola fondata da un sognatore, nipote di emigranti – spiega Paolo Cermelli, uno dei due figli del fondatore che alla sua morte hanno preso in carico la gestione della “Fermi” – che oggi riunisce circa mille ragazzi espressione di più di 30 cittadinanze diverse. A loro non trasmettiamo soltanto una formazione accademica, ma diamo dei valori: ci consideriamo un istituto che forma cittadini del mondo». Casa Italia apre quindi in un luogo che non solo sa di familiare, ma incarna lo spirito stesso della Gmg: giovani di tutto il mondo insieme, in un clima di solidarietà, rispetto, speranza.

I volontari, sotto la guida di don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei, hanno trascorso una settimana impegnativa per allestire al meglio la struttura in vista dell’arrivo di 1.200 pellegrini dal nostro Paese. Per dormire, i ragazzi saranno ospitati direttamente presso più di 500 famiglie della zona che hanno scelto con fiducia di aprire le loro porte a ragazzi che arrivano da molto lontano: ciascuno con la propria storia, le fragilità, il cammino personale compiuto e quello da percorrere.

Ma cosa si fa a Casa Italia? Come si svolge una giornata tipica? La prima risposta è naturale: si ritirano le magliette, si usufruisce del wifi gratuito, ci si rifornisce di acqua e di informazioni utili, si seguono sugli schermi televisivi gli eventi cui non si partecipa in prima persona. Tuttavia, chi ha partecipato alle Gmg precedenti sa che la casa degli italiani non è solo base di servizio, ma prima di tutto uno spazio inclusivo, dove è possibile trovare ogni giorno volontari pronti all’accoglienza, all’abbraccio, all’ascolto, all’aiuto. Casa Italia è quel posto dove tutti possono incontrarsi, parlarsi, conoscersi, condividere le esperienze che si stanno vivendo e moltiplicare l’entusiasmo. E magari anche ricordare, anno dopo anno, le Giornate già vissute insieme.

Ma sentirsi a casa vuol anche dire sentirsi custoditi, specialmente se si presentassero degli imprevisti legati alla salute. Così, vicino a Casa Italia, nella parrocchia di Nuestra Señora de Guadalupe, è allestito un centro medico dotato di un’ambulanza per il primo soccorso che garantisce assistenza sanitaria 24 ore su 24. E se occorresse, tutti i pellegrini italiani che abbiano validato la propria partecipazione attraverso il Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei sono coperti da un’assicurazione che include il ricovero ospedaliero. Premura, passione, cura: c’è tutto, si comincia.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: