venerdì 12 luglio 2024
L'arrivo dei vacanzieri nelle città e nei piccoli borghi è risorsa e insieme sfida, anche per la Chiesa. Ecco la lettere dei presuli ai visitatori
Turisti davanti a una chiesa di Bologna

Turisti davanti a una chiesa di Bologna - Ansa

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Comunità che si aprono all’accoglienza di chi cerca riposo e ha bisogno di ritrovare le energie per affrontare gli impegni della vita quotidiana: questo è l’altro volto delle mete delle vacanze, che sono sempre casa di una Chiesa per la quale il turismo è risorsa ma anche sfida. E sono queste le dimensioni che si ritrovano nei tradizionali messaggi che i vescovi delle mete vacanziere rivolgono ai visitatori, soprattutto nel periodo estivo.

«Sono certo che le nostre comunità cristiane potranno essere per voi uno spazio e un luogo idoneo per trovare ristoro nel corpo e nello spirito. Per questo ringrazio i nostri sacerdoti, i religiosi e le religiose, e i fedeli laici che sono a servizio delle parrocchie e delle comunità che vi accoglieranno con semplicità», scrive ai turisti l’arcivescovo di Genova, Marco Tasca. «Le proposte culturali e di preghiera che mi auguro vi saranno suggerite, possano contribuire a ritrovare il senso e lo scopo della vita», chiosa il presule.
Dello stesso tenore il messaggio inviato dal vescovo di Rimini, Nicolò Anselmi: «Le nostre comunità cristiane sono tutte impegnate a offrire, per chi lo desidera, occasioni di preghiera, di celebrazione della Messa, del sacramento della Confessione, di momenti di fraternità, di riflessione, di cultura, di svago – scrive il presule –. Dio è amore; la natura, il mare e la sabbia, il cielo, le stelle, i prati, gli alberi e i fiori sono un suo dono; la Parola di Dio, i sacramenti, la Chiesa sono un suo dono. Gli amici, i parenti, i compagni di divertimento sono un suo dono. La diocesi di Rimini, secondo i bisogni del mondo e i desideri di papa Francesco – aggiunge Anselmi, ricordando ai turisti il volto vivo della comunità locale –, è impegnata per la pace e la carità in tanti e differenti ambiti: sociale, missionario, a favore di chi vive una situazione di povertà, dei profughi, di chi ha vissuto o sta vivendo la realtà del carcere, di chi è caduto e vuole uscire dalle dipendenze della droga, dell’alcol, del gioco d’azzardo, di chi è solo».

«È tempo di vacanza: tempo per contemplare – scrive il vescovo di Cassano all’Jonio, Francesco Savino –. La contemplazione è più del semplice guardare, perché di solito vediamo le persone o le cose in maniera tanto formale quanto superficiale. Ci manca il tempo per “fermare lo sguardo”. Le vacanze sono una grande opportunità per contemplare, cioè per esercitarci a guardare la realtà nella sua profondità. Occorre trovare tempo per restare in silenzio e “dimorare nelle domande” (R.M. Rilke) – sottolinea Savino –. Ecco un modo sapiente ed intelligente di vivere il tempo della vacanza, senza dimenticare responsabilità e solidarietà».

Chiaro l’invito ai turisti del vescovo di San Marco Argentano-Scalea, Stefano Rega: «Ora che i ritmi della vita non sono dettati dalla frenesia del lavoro, trovate il modo per contemplare la voce di Dio – scrive –. Anche se viviamo un tempo di riposo, non possiamo dimenticare che la nostra Europa è fortemente minacciata da venti di guerra: questo è il tempo in cui possiamo trovare maggiore spazio per chiedere al Signore, nella preghiera solitaria e nascosta, il dono della pace». Rega poi aggiunge un pensiero per tutti i lavoratori del territorio che vive di turismo: «Il lavoro è per tanti una necessità, ma esige che sia sostenuto dall’equità e dalla giustizia. A farne le spese sono spesso ragazzi che, per non essere di peso ai genitori, si accontentano di pochi spiccioli, sobbarcandosi turni di lavoro estivi massacranti». «Mi auguro che l’incontro con la nostra comunità, in questi giorni di vacanze, possa come nell’esperienza dei discepoli di Emmaus, ravvivare la speranza e ricondurvi a una nuova esperienza ecclesiale», scrive da parte sua il vescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, Leonardo D’Ascenzo. «Con voi desideriamo vivere quella particolare dimensione comunitaria improntata all’accoglienza e alla reciprocità, affinché questo periodo di riposo del corpo e della mente possa arricchirsi anche della riscoperta della dimensione spirituale», scrive infine ai turisti di Ischia Carlo Villano, vescovo dell’isola e di Pozzuoli.

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