lunedì 23 marzo 2009
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«Tutti esorto ad un’effettiva consapevolezza delle condizioni sfavorevoli a cui sono state – e continuano ad essere – sottoposte tante donne, esaminando in quale misura la condotta e gli atteggiamenti degli uomini, a volte la loro mancanza di sensibilità o di responsabilità, possano esserne la causa. I disegni di Dio sono diversi». È stato questo l’invito di Benedetto XVI all’incontro con i movimenti cattolici per la promozione della donna nella parrocchia di Santo António di Luanda. Riferendosi alla creazione, il Papa ha sottolineato che «bisogna riconoscere, affermare e difendere l’uguale dignità dell’uomo e della donna: sono ambedue persone, differentemente da ogni altro essere vivente del mondo attorno a loro. Ambedue sono chiamati a vivere in profonda comunione, in un vicendevole riconoscimento e dono di se stessi, lavorando insieme per il bene comune con le caratteristiche complementari di ciò che è maschile e di ciò che è femminile». Chi, si è domandato il Pontefice, «non avverte, oggi, il bisogno di dare più spazio alle ragioni del cuore? In un mondo come l’attuale dominato dalla tecnica, si sente bisogno di questa complementarietà della donna, affinché l’essere umano vi possa vivere senza disumanizzarsi del tutto».«Si pensi – ha chiarito Benedetto XVI - alle terre dove abbonda la povertà, alle regioni devastate dalla guerra, a tante situazioni tragiche risultanti da migrazioni forzate e non… Sono quasi sempre le donne che vi mantengono intatta la dignità umana, difendono la famiglia e tutelano i valori culturali e religiosi». Dopo aver ricordato due esempi di donne impegnate in Africa (l’angolana Teresa Gomes e la pediatra italiana Maria Bonino), il Papa ha aggiunto: «Oggi nessuno dovrebbe più dubitare del fatto che le donne, sulla base della loro dignità pari a quella degli uomini, hanno pieno diritto di inserirsi attivamente in ogni ambito della vita pubblica».
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