sabato 7 febbraio 2009
Per il Papa «occorre affermare con vigore l'assoluta e suprema dignità di ogni vita umana. Non muta, con il trascorrere dei tempi, l'insegnamento che la Chiesa incessantemente proclama: la vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole e avvolta dal mistero della sofferenza».
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    "Occorre affermare con vigore l'assoluta e suprema dignità di ogni vita umana. Non muta, con il trascorrere dei tempi, l'insegnamento che la Chiesa incessantemente proclama: la vita umana è bella e va vissuta in pienezza anche quando è debole e avvolta dal mistero della sofferenza": sono le parole del messaggio di papa Benedetto XVI in occasione del 17esima Giornata mondiale del malato, dedicata quest'anno in particolare ai "bambini malati e sofferenti"."È a Gesù crocifisso - spiega il pontefice - che dobbiamo volgere il nostro sguardo: morendo in croce Egli ha voluto condividere il dolore di tutta l'umanità". "Nel suo soffrire per amore - prosegue il messaggio -intravediamo una suprema compartecipazione alle pene dei piccoli malati e dei loro genitori. Il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, che dell'accettazione paziente della sofferenza ha offerto un esempio luminoso specialmente al tramonto della sua vita, ha scritto: Sulla croce sta il Redentore dell'uomo, l'Uomo dei dolori, che in sè ha assunto le sofferenze fisiche e morali degli uomini di tutti i tempi, affinchè nell'amore possano trovare il senso salvifico del loro dolore e risposte valide a tutti i loro interrogativi".
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