Dziwisz: «Sarà un modo per incontrarlo nuovamente»«Sarà un modo, per chiunque lo vorrà, d’incontrare nuovamente Giovanni Paolo II». Da come ne parla si capisce subito che per il cardinale Dziwisz non si tratta di un’iniziativa come tante altre ma di un tributo d’affetto. «Ebbene sì - ammette l’ex segretario di Karol Wojtyla che ora siede sulla cattedra episcopale di Cracovia - l’idea di un Centro in memoria del Santo Padre Giovanni Paolo II scaturisce da un bisogno del cuore, da un sentimento di profonda gratitudine per tutto quello che ha fatto per la Chiesa e per il mondo». Un’idea maturata fin da subito, all’indomani della morte di Papa Wojtyla. Nove mesi più tardi, il 2 gennaio del 2006, l’arcivescovo Stanislaw Dziwisz firma il decreto che istituisce il Centro Giovanni Paolo II come una pubblica opera ecclesiale amministrata dall’Arcidiocesi di Cracovia. Approvato il progetto, iniziati i lavori, la grande sfida è iniziata. Eminenza, com’è nata l’idea di un Centro dedicato a Giovanni Paolo II?E’ nata dalla provocazione di tantissima gente che viene qui a Cracovia da tutto il mondo per riscoprire le tracce di Karol Wojtyla. E molti non s’accontentano di visitare la sua casa natale a Wadowice ed i luoghi che hanno segnato la sua giovinezza ma vogliono entrare in contatto con la sua eredità spirituale e culturale. Ci sono personalità che segnano la storia e senza dubbio Giovanni Paolo II è una di queste. Ha attirato a sé milioni di persone, ha lasciato una traccia indelebile nei cuori di credenti e non credenti. Per questo ci è sembrato utile e opportuno creare un luogo dove fare memoria vivente della sua persona e delle sue opere. Il nome del Centro è dato dalla famosa frase con cui Giovanni Paolo II inaugurò il suo pontificato, "Non abbiate paura!...Quell’invito ad aprire, anzi a spalancare le porte a Cristo, fu rivolto a tutti gli uomini, a tutte le nazioni. E diede il tono a tutto il suo pontificato lungo 27 anni. Il Centro vuole riproporre il messaggio di Giovanni Paolo II in tutta la sua forza, mantenendo vivo il suo modo di essere, con i suoi insegnamenti, la sua poesia, la sua sensibilità per la bellezza. Senza dimenticare ovviamente che la sua eredità è quella della Chiesa, contrassegnata dal suo stile, dalla sua straordinaria personalità.Quale sarà lo scopo principale del Centro?Non sarà solo un luogo di ricordi ma anche un luogo di ricerca e di approfondimento degli ideali e degli insegnamenti di Giovanni Paolo II. I visitatori avranno l’opportunità di vivere tutto questo partecipando a incontri, conferenze, preghiere ed esercizi spirituali. Scopo del Centro è promuovere la spiritualità e la cultura di Karol Wojtyla divenendo così stimolo per la nuova evangelizzazione. E sarà un luogo d’accoglienza per tutti, un luogo privilegiato per la difesa dei diritti dell’uomo, della libertà dei popoli e della sacralità della vita. Ed anche un luogo per il dialogo inter-religioso e l’ecumenismo. Insomma sarà una casa dove ritrovarsi fraternamente nel nome di colui che per 27 anni è stato il Pietro dei nostri tempi.
Nel Centro Giovanni Paolo II «Non abbiate paura!» i visitatori rivivranno la ricchezza spirituale e umana del suo pontificato Così l’idea di Dziwisz ha preso corpo. Una chiesa, il museo multimediale della vita e delle opere, l’Istituto di ricerca e documentazione, un centro conferenze e uno per la formazione del volontariato, una struttura multipla di accoglienza Una costruzione all’insegna della tradizione. I lavori, da poco iniziati, dovrebbero concludersi entro il 2013 Previsto un grande afflusso di pellegrini da tutto il mondo.
Dziwisz: «Sarà un modo per incontrarlo nuovamente»«Sarà un modo, per chiunque lo vorrà, d’incontrare nuovamente Giovanni Paolo II». Da come ne parla si capisce subito che per il cardinale Dziwisz non si tratta di un’iniziativa come tante altre ma di un tributo d’affetto. «Ebbene sì - ammette l’ex segretario di Karol Wojtyla che ora siede sulla cattedra episcopale di Cracovia - l’idea di un Centro in memoria del Santo Padre Giovanni Paolo II scaturisce da un bisogno del cuore, da un sentimento di profonda gratitudine per tutto quello che ha fatto per la Chiesa e per il mondo». Un’idea maturata fin da subito, all’indomani della morte di Papa Wojtyla. Nove mesi più tardi, il 2 gennaio del 2006, l’arcivescovo Stanislaw Dziwisz firma il decreto che istituisce il Centro Giovanni Paolo II come una pubblica opera ecclesiale amministrata dall’Arcidiocesi di Cracovia. Approvato il progetto, iniziati i lavori, la grande sfida è iniziata. Eminenza, com’è nata l’idea di un Centro dedicato a Giovanni Paolo II?E’ nata dalla provocazione di tantissima gente che viene qui a Cracovia da tutto il mondo per riscoprire le tracce di Karol Wojtyla. E molti non s’accontentano di visitare la sua casa natale a Wadowice ed i luoghi che hanno segnato la sua giovinezza ma vogliono entrare in contatto con la sua eredità spirituale e culturale. Ci sono personalità che segnano la storia e senza dubbio Giovanni Paolo II è una di queste. Ha attirato a sé milioni di persone, ha lasciato una traccia indelebile nei cuori di credenti e non credenti. Per questo ci è sembrato utile e opportuno creare un luogo dove fare memoria vivente della sua persona e delle sue opere. Il nome del Centro è dato dalla famosa frase con cui Giovanni Paolo II inaugurò il suo pontificato, "Non abbiate paura!...Quell’invito ad aprire, anzi a spalancare le porte a Cristo, fu rivolto a tutti gli uomini, a tutte le nazioni. E diede il tono a tutto il suo pontificato lungo 27 anni. Il Centro vuole riproporre il messaggio di Giovanni Paolo II in tutta la sua forza, mantenendo vivo il suo modo di essere, con i suoi insegnamenti, la sua poesia, la sua sensibilità per la bellezza. Senza dimenticare ovviamente che la sua eredità è quella della Chiesa, contrassegnata dal suo stile, dalla sua straordinaria personalità.Quale sarà lo scopo principale del Centro?Non sarà solo un luogo di ricordi ma anche un luogo di ricerca e di approfondimento degli ideali e degli insegnamenti di Giovanni Paolo II. I visitatori avranno l’opportunità di vivere tutto questo partecipando a incontri, conferenze, preghiere ed esercizi spirituali. Scopo del Centro è promuovere la spiritualità e la cultura di Karol Wojtyla divenendo così stimolo per la nuova evangelizzazione. E sarà un luogo d’accoglienza per tutti, un luogo privilegiato per la difesa dei diritti dell’uomo, della libertà dei popoli e della sacralità della vita. Ed anche un luogo per il dialogo inter-religioso e l’ecumenismo. Insomma sarà una casa dove ritrovarsi fraternamente nel nome di colui che per 27 anni è stato il Pietro dei nostri tempi.
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