giovedì 9 febbraio 2017
Crisi dei ministranti? I parroci: non c’è, sono una presenza costante e gioiosa. Ogni domenica migliaia di bambini e bambine sono presenti nelle loro parrocchie accanto al celebrante
I ministranti durante una celebrazione

I ministranti durante una celebrazione

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Crisi di ministranti? “Chierichetti cercansi”, titolava un’agenzia di stampa nei giorni scorsi. Ma a sentire le parrocchie citate nel lancio, non sembra che si registri una crisi in atto fra i ragazzi e le ragazze che decidono di servire all’altare a fianco dei sacerdoti, anzi. Nella parrocchia romana di Santa Maria in Traspontina, a due passi da piazza San Pietro, il parroco padre Mariano Cera, carmelitano, smentisce decisamente la presunta penuria: «Posso contare su ben 22 chierichetti e chierichette, con qualche leggero calo nella stagione invernale. Li chiamo “i miei angioletti”. In genere scelgono questo servizio dopo aver fatto la Prima Comunione, oppure anche prima: qualcuno ha solo 7 anni, gli altri arrivano fino a 11 o 12 anni ». In un angolino della bacheca parrocchiale «era rimasto affisso un vecchio avviso che invitava i ragazzi a fare i chierichetti. È stata una disattenzione, ora l’ho rimosso».

Della cosa ha parlato alla Messa domenicale delle 11, che ha presieduto padre Mariano letteralmente circondato da ministranti. «Al momento dello scambio della pace, scendono sempre dall’altare per andare in mezzo all’assemblea a stringere le mani degli altri fedeli. E al termine della Messa ci ritroviamo nei locali attigui alla sacrestia non solo io e i chierichetti, ma anche i loro fratelli e sorelle insieme ai genitori. C’è sempre un piccolo momento di festa tra noi, in cui caramelle e cioccolatini non mancano mai». Il nutrito gruppo di ministranti viene seguito da Francesco Pugliese, ministro straordinario dell’Eucaristia, «che organizza durante l’anno alcuni incontri di formazione».

Anche in un’altra parrocchia citata dall’agenzia, quella di Santo Stefano e Maria Immacolata a Pisa, il parroco don Carlo Campinotti precisa di aver pubblicato «oltre un anno fa sul sito Internet e sul foglio settimanale che viene distribuito in chiesa, e non su una bacheca social, un appello per la richiesta di ministranti. In seguito i vari gruppi di catechesi hanno discusso di questo argomento e diversi bambini si sono resi disponibili. Sono oltre una decina e ruotano, a turno; vanno dai 9 ai 20 anni, maschi e femmine», riferisce il sacerdote, spiegando che un calo “fisiologico” di ministranti è legato più alle fasi di crescita. «Sono ragazzi, quindi passano dall’entusiasmo alla stanchezza.

È normale, non si può parlare di crisi, che in questo momento assolutamente non c’è». Il gruppo di chierichetti e chierichette, che presta servizio in ben due parrocchie e altre chiese, «viene seguito da due studentesse universitarie, Sara e Benedetta, a loro volta ministranti in passato. I più piccoli vengono istruiti e preparati dai più grandi sul modo in cui si sta all’altare, sulle vesti da indossare ». E le ragazze aggiungono: «Facendo questo tipo di servizio, s’imparano anche a conoscere meglio le varie fasi della celebrazione eucaristica e i termini specifici dei vari oggetti liturgici».

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