Siciliani
L’impegno per la tutela dagli abusi dei minori e delle persone vulnerabili, è stato tra i temi al centro dell’Assemblea generale dei vescovi italiani. Come sottolinea il comunicato finale dei lavori, i presuli hanno individuato cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno.
Insieme ad aumentare la rete dei referenti diocesani e dei relativi servizi si punta a implementare la creazione dei Centri di ascolto, che coprono il 70% delle diocesi italiane.
L'Assemblea ha poi deciso di attuare un primo Report nazionale sulle attività di prevenzione e i casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni e avviare un'analisi sui dati di delitti presunti o accertati perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021 custoditi dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. «L’analisi – recita il comunicato finale – verrà condotta in collaborazione con Istituti di ricerca indipendenti, che garantiranno profili scientifici e morali di alto livello, e consentirà di pervenire a una conoscenza più approfondita e oggettiva del fenomeno. Ciò permetterà di migliorare le misure di prevenzione e contrasto, di accompagnare con più consapevolezza le vittime e i sopravvissuti e di affinare i criteri per altre ricerche».
Infine «la Cei partecipa ora in qualità di invitato permanente all’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, istituito con legge 269/1998». I vescovi – continua la nota Cei – hanno preso atto con molto favore di questa possibilità di collaborazione con le istituzioni pubbliche per lo studio e il monitoraggio della prevenzione e il contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale a danno delle persone di minore età in tutta la società italiana».
COMUNICATO FINALE ASSEMBLEA GENERALE
Ecco le cinque linee guida
1) Potenziare la rete dei referenti diocesani
Già dal 2019 è attiva nelle 226 Chiese locali italiane una rete di referenti diocesani con i relativi Servizi per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Questa realtà verrà sostenuta con percorsi formativi rivolti agli operatori pastorali e a chi è chiamato a occuparsi degli aspetti giuridici. Si intende così promuovere, ancora più capillarmente, una cultura del rispetto e della dignità dei minori e delle persone vulnerabili.
2) Più centri d'ascolto
Attualmente i centri d’ascolto coprono il 70% delle diocesi italiane. L’obettivo è favorirne la costituzione per accogliere e ascoltare quanti vogliono segnalare abusi recenti o passati, e indirizzare a chi di competenza secondo l’esigenza espressa dalle persone: un medico, uno psicologo, un avvocato, la magistratura, le forze dell’ordine, un accompagnatore spirituale, un consulente di coppia, ecc.
3) Un rapporto nazionale sugli ultimi due anni
I vescovi italiani hanno deciso di realizzare un primo report nazionale sull’attività di prevenzione e formazione e sui casi segnalati o denunciati ai Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni (2020-2021). I rapporti, i cui dati saranno analizzati da un Centro di ricerca, avranno poi cadenza annuale con l’obiettivo di favorire il miglioramento dell’azione formativa dei Servizi e di accoglienza e ascolto dei Centri.
4) Coinvolti istituti di ricerca indipendenti
Grazie alla collaborazione con la Congregazione per la dottrina della fede, sarà possibile conoscere e analizzare i dati custoditi dal dicastero vaticano e relativi a presunti o accertati delitti perpetrati da chierici in Italia nel periodo 2000-2021. L’analisi verrà condotta in collaborazione con Istituti di ricerca indipendenti, che garantiranno, sottolineano i vescovi, profili scientifici e morali di alto livello.
5) La collaborazione con le istituzioni pubbliche
La Cei partecipa come invitato permanente all’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, istituito con legge 269/1998. Una possibilità di collaborazione con le istituzioni pubbliche molto apprezzata dai vescovi italiani per lo studio e il monitoraggio della prevenzione e il contrasto dell’abuso e dello sfruttamento sessuale a danno delle persone di minore età in tutta la società italiana.