Oggi, 22 settembre, nel periodo penitenziale iniziato con Rosh Ha-Shanah, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha incontrato i rabbini Giuseppe Laras, presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana, e Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma. Il cardinale ha voluto porgere loro gli auguri per l’inizio dell’anno ebraico pregandoli di estenderli a tutti gli ebrei italiani. Durante l’incontro il cardinale ha ribadito la sua stima personale e quella dei vescovi della Conferenza Episcopale nei confronti delle Comunità ebraiche italiane. Bagnasco ha anche compreso le reazioni di preoccupazione manifestate in relazione a talune espressioni del testo liturgico, e ha comunque ribadito quanto già il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, aveva espresso con chiarezza nella Lettera al Rabbinato di Israele circa le intenzioni del Santo Padre dopo la pubblicazione dell’“Oremus et pro Iudaeis”.Non c’è, nel modo più assoluto, alcun cambiamento nell’atteggiamento che la Chiesa Cattolica ha sviluppato verso gli Ebrei, soprattutto a partire dal Concilio Vaticano II. A tale riguardo la Conferenza Episcopale Italiana ribadisce che non è intenzione della Chiesa Cattolica operare attivamente per la conversione degli ebrei. Bagnasco ha poi manifestato la sua preoccupazione per quei focolai di antisemitismo e di antigiudaismo che, di tempo in tempo, continuano ad apparire, ribadendo la necessità di un'attenta vigilanza, auspicando che i legami già profondi tra le due parti si stringano ancor più. Con la crescita dell’amicizia e della stima reciproca sarà più facile sradicare quegli elementi che possono favorire atteggiamenti antiebraici.In base ai chiarimenti intervenuti durante l'incontro, si è deciso di comune accordo di riprendere la celebrazione comune della Giornata di riflessione ebraico-cristiana del 17 gennaio, che quest’anno non ha potuto vedere la partecipazione degli ebrei. È stata comune la convinzione che la ripresa di tale Celebrazione aiuterà la comprensione reciproca e renderà più fruttuosa la collaborazione per la crescita dell’amore verso Dio e il prossimo.Il cammino compiuto in questi ultimi decenni è stato straordinario e pieno di frutti per tutti. In tale orizzonte, quindi, continuerà la riflessione sulle Dieci Parole, come Benedetto XVI aveva auspicato nella sinagoga di Colonia. L’anno prossimo, pertanto, si riprenderà il quarto comandamento, secondo la numerazione ebraica: «Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo». Al termine dell’incontro, le due parti hanno auspicato che si favoriscano in ogni modo, sia a livello istituzionale nazionale che di base, le occasioni di incontro: la fede nel Dio dei Padri, ricevuta in dono, rende responsabili i credenti cristiani ed ebrei per l’edificazione di una convivenza basata sul rispetto dell'Insegnamento di Dio.