La cattedrale di Santa Maria Assunta in Aosta, magnificamente restaurata per l’occasione, ha accolto ieri la solenne celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo emerito di Bologna, in ricordo dei novecento anni dalla morte di sant’Anselmo. La liturgia, concelebrata dal vescovo di Aosta Giuseppe Anfossi e da numerosi altri presuli tra cui il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza episcopale del Piemonte e della Valle d’Aosta, rappresenta l’apice delle celebrazioni anselmiane che la piccola regione alpina ha dedicato al suo figlio più illustre. Teologo e filosofo acutissimo, sant’Anselmo nacque ad Aosta nel 1033, trascorse il periodo più fecondo della sua vita nel monastero benedettino del Bec, in Normandia, divenendo infine arcivescovo di Canterbury, dove morì il 21 aprile 1109. La Chiesa lo ricorda come «dottore magnifico» e lo indica ai fedeli quale esempio di instancabile ricercatore di Dio. Ad Anselmo, salutato come «una tra le figure più luminose della tradizione ecclesiastica e nella stessa storia del pensiero occidentale europeo», Benedetto XVI ha dedicato un messaggio affidato a Biffi in qualità di suo inviato speciale per le celebrazioni anselmiane. Il testo del Pontefice, letto durante l’Eucaristia, mette in evidenza il percorso umano e spirituale del santo che, ancora fanciullo, immaginava che le vette innevate, da lui ammirate nella terra natale, fossero la dimora di Dio. Benedetto XVI ricorda il carisma di Anselmo quale «esperto maestro di vita spirituale», dotato di una «genialità educativa» che nel metodo del discernimento sapeva unire la misericordia con la fermezza. Anselmo ebbe anche la capacità di iniziare i discepoli all’esperienza dell’autentica preghiera: le sue Orationes sive Meditationes – evidenzia il Papa – «hanno contribuito a fare di tante anime del suo tempo delle anime oranti». Durante gli anni trascorsi in Inghilterra come arcivescovo di Canterbury, Anselmo, pur tribolato dalla nostalgia per la vita monastica, non risparmiò «la sua insonne opera per la liberazione della Chiesa dai condizionamenti temporali e dalle servitù di calcoli non compatibili con la sua natura spirituale». Il Papa sottolinea «la grande attualità e il forte fascino» della figura di Anselmo la cui genialità risiede in una ricerca teologica e filosofica nella quale «l’amore per le verità della fede e il gusto per il loro approfondimento mediante la ragione» non sono mai disgiunti. La grandezza del santo di origine valdostana è stata ripresa dall’omelia del cardinale Biffi. Il porporato, ripercorrendo le tappe fondamentali della vita di Anselmo, ha indicato alcune «lezioni» che è necessario raccogliere. Anselmo – ha detto Biffi – ci ricorda che la realtà non si esaurisce nel visibile: «essa è molto più vasta di quella che attingiamo con la semplice conoscenza naturale, sostanziata solo di esperienza sensibile, di ragionamento induttivo e deduttivo, di calcolo matematico». «Anselmo – ha aggiunto l’arcivescovo emerito di Bologna – ci dice che è indispensabile che non ci sfuggano mai le vere dimensioni dell’esistente». Il rapporto fede ragione rimane la grande lezione anselmiana, resa ancora più urgente in una società colpita da visioni pessimistiche della conoscenza, dal dominio del soggettivismo assoluto e dalla proliferazione dei dubbi. «Per Anselmo la ragione – ha continuato Biffi – va onorata già per se stessa come un grande dono di Dio. In più, essa entra come elemento costitutivo indispensabile nell’atto di fede e resta nell’intelligenza della fede». Accanto all’Anselmo filosofo e monaco, c’è però anche l’Anselmo primate d’Inghilterra. Proprio vivendo con integrità la sua missione episcopale egli ci lascia un’altra lezione. Lottando per la libertà della Chiesa contro le ingerenze del potere po-litico, ha riflettuto Biffi, Anselmo non esitò a ricorrere con fiducia al successore di Pietro. «Anselmo sa – ha ricordato il porporato – che Gesù ha dato a Pietro il compito di pascere l’intero suo gregge». Questa consapevolezza deve essere anche la nostra: «la Sede Apostolica è sempre il normale punto di riferimento e l’ultimo insindacabile giudizio per ogni problema che riguarda la verità rivelata, la disciplina ecclesiale, l’indirizzo pastorale da scegliere».
Un anno per conoscerlo meglio. Non era una sfida facile quella di rendere Anselmo d’Aosta, il santo e filosofo che la Chiesa celebra come
doctor magnificus, una figura accessibile a tutti. Eppure l’apertura europea della sua storia personale e la profondità della sua riflessione teologica e filosofica, incentrata sul rapporto tra fede e ragione, lo rendono una personalità estremamente significativa per la contemporaneità. Far conoscere Anselmo è la sfida che è stata raccolta dalla Regione Valle d’Aosta e dalla diocesi di Aosta in occasione dei novecento anni dalla morte del santo.
Libri per tutte le età. Una serie di pubblicazioni rivolte a varie fasce d’età ha permesso di ampliare la divulgazione del pensiero anselmiano. Tre i nuovi volumi editi dalla Jaka Book:
Anselmo d’Aosta. Nel ricordo dei discepoli,
Vite di Anselmo d’Aosta di Eadmero e Giovanni da Salisbury,
Historia Novorum di Eadmero.
Sant’Anselmo un amico da scoprire e
Il tesoro di Anselmo sono i libri per bambini e ragazzi scritti da Manuela Lucianaz e dalle monache benedettine del monastero Regina Pacis di Saint-Oyen, entrambi illustrati da Fabrizio Zubani, editi dalla San Paolo. Per le Edizioni Paoline anche
Anselmo d’Aosta. Ritratto a più voci di Tersilla Gatto Chanu. All’itinerario spirituale anselmiano è dedicato
Appassionatamente monaco, sempre frutto degli studi delle monache benedettine residenti in Valle d’Aosta, per le edizioni Ldc. Matteo Zoppi è l’autore del testo
La verità sull’uomo, edito da Città Nuova, dedicato alla visione antropologica anselmiana .Grande successo hanno riscosso i certamina sul pensiero di Anselmo organizzati dal Liceo Classico di Aosta e dal locale ateneo.
Restaurate la Cattedrale e Sant’Orso. Dopo la solenne eucaristia di ieri presieduta dal cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo emerito di Bologna, nella Cattedrale di Aosta, gli eventi dedicati a sant’Anselmo continuano. Il 7 settembre verrà inaugurata una mostra sul santo nel chiostro della Cattedrale, mentre il 18, 19 e 20 settembre verranno presentati i restauri della Collegiata e del Priorato di Sant’Orso finanziati, insieme ai restauri della Cattedrale, dalla legge regionale per le celebrazioni anselmiane.
Anselmo d’Aosta, scelte storiche e motivazioni teoretiche è il titolo del congresso internazionale che si terrà ad Aosta, nel Salone delle Manifestazioni di Palazzo regionale, dall’uno al 3 ottobre. La chiusura ufficiale delle celebrazioni è prevista per il 7 dicembre a Challand-Saint-Anselme con una conferenza, un concerto e la proiezione del documentario istituzionale curato da Alessandro Stevanon.