L'arcivescovo di Lione, il cardinale Philippe Barbarin ha respinto con decisione l'accusa di aver coperto gli abusi sessuale di un sacerdote su diversi giovani. «Voglio dire con la più grande forza che non ho mai, mai, mai coperto il minimo atto di pedofilia», ha dichiarato il porporato alle agenzie di stampa questa mattina dopo aver preso parte alla Plenaria dei vescovi francesi che si sta svolgendo a Lourdes.Barbarin è accusato di essere stato a conoscenza degli abusi commessi su minori sul finire degli anni ‘90 dal prete Bernard Preynat, incriminato a gennaio, dopo che una vittima si è fatta avanti per denunciare le violenze subite, e per questo motivo - come riporta il Sir - è finito al centro di un vero e proprio terremoto che sta scuotendo insieme a lui tutta la Chiesa di Francia.“Tristezza e costernazione” ma anche “profonda incomprensione” e “dolore” nel vedersi accusato in maniera così “ingiustificata”. “Esprimendo ancora un volta alle vittime tutto il suo più profondo sostegno, disponibilità e compassione”, il cardinale Philippe Barbarin ha chiesto anche che “siano rispettati i suoi diritti, il suo onore e la presunzione d’innocenza”. Reagisce così l’arcivescovo di Lione, nei confronti del quale è stata depositata una denuncia per “messa in pericolo della vita altrui e provocazione al suicidio”.Le vittime hanno chiesto di incontrare Papa FrancescoLe vittime – che hanno costituito l’associazione “La Parole Libérée” – hanno inviato al Papa una lettera con la richiesta di essere ricevuti in udienza privata in Vaticano. Sempre ieri il cardinale Barbarin decide di uscire con un comunicato – pubblicato dalla diocesi di Lione – in cui dice di aver appreso con “tristezza e costernazione che una denuncia nei suoi confronti è stata depositata”. “Pur comprendendo il dolore di ogni persona vittima di atti tanto più inammissibili in quanto commessi da un sacerdote, il cardinale non può non manifestare la sua profonda incomprensione di fronte a questa denuncia”. Nel comunicato la diocesi spiega come i fatti di aggressione sessuale siano stati commessi da un sacerdote della diocesi di Lione tra il 1990 e il 1993, quando la vittima che ha presentato denuncia, aveva dai 16 ai 19 anni. È nel 2009, che la vittima incontra il cardinale Barbarin e gli comunica la sua intenzione di presentare denuncia. “Denuncia – si legge nel comunicato – che sarà depositata e archiviata senza azioni da parte della giustizia”. “È con dolore – prosegue la diocesi – che il cardinale Barbarin si vede accusare oggi in maniera così ingiustificata, tanto è evidente che in nessun caso lui ha messo in pericolo la vita di altri né incoraggiato qualcuno a suicidarsi. Il cardinale chiede solennemente che si lasci la giustizia indagare con serenità. L’interesse di coloro che hanno presentato denuncia come quello delle persone che sono state denunciate, è che la giustizia stabilisca la verità”. Il cardinale ribadisce ancora una volta la sua disponibilità a “cooperare in tutta trasparenza con la giustizia”. Il cardinale prima di partire per Lourdes dove si svolge l’assemblea plenaria dei vescovi di Francia ha chiesto ai fedeli della diocesi di pregare per tutte le vittime, “perché la verità sia accertata e torni la pace”. Padre Lombardi sulla lettera dell'associazione La Parole Libérée «Sulla vicenda in questione è stato poi aperto recentemente un procedimento di indagine da parte delle autorità francesi, di cui è opportuno attendere gli esiti. Qualunque siano tali esiti, è tuttavia lecito manifestare rispetto e stima per il cardinale Barbarin e per il suo senso di responsabilità: ciò non può essere considerato offensivo nei confronti di nessuno» ha spiegato il portavoce della Sala Stampa Vaticana. «Dalla lettera pubblicata risulta inoltre che gli autori della lettera stessa desiderano essere ricevuti in udienza privata dal Santo Padre. Ci sia permesso osservare che di solito un’udienza privata del Papa non viene chiesta tramite una pubblicazione ovviamente mirata ad esercitare una forte pressione mediatica. I non pochi incontri dei Papi con vittime di abusi sono finora avvenuti in contesti in cui è stato attentamente garantito il necessario clima di ascolto e di dialogo spirituale affinché possano dare tutti i loro frutti». I vescovi francesi: fare luce sulla verità per le vittime “Tengo a ribadire qui, a nome di tutti, che i vescovi francesi sono mossi da una unica volontà: fare luce sulla verità per le vittime. È questa la priorità che deve guidare tutte le nostre azioni”, ha affermato monsignor Georges Pontier, presidente dei vescovi francesi e arcivescovo di Marsiglia, aprendo a Lourdes l’assemblea plenaria dell’episcopato di Francia. Nella sua prolusione l’arcivescovo Pontier fa riferimento all’inchiesta aperta a Lione sui comportamenti di un prete commessi più di venti anni fa e sulle eventuali responsabilità delle autorità ecclesiastiche. “Il cardinale Barbarin – ha detto Pontier – ha espresso chiaramente il suo impegno e quello della diocesi a lavorare lealmente con la giustizia. Tengo ad assicurargli le nostre preghiere e la nostra amicizia”. “Questa questione dolorosa dell’atteggiamento della Chiesa nei confronti della pedofilia è stata al centro di un importante lavoro che abbiamo fatto nelle due scorse assemblee, qui a Lourdes. Casi sparsi, recenti o più antichi, appaiono ancora ogni anno nelle nostre diocesi. Il nostro impegno è chiaro e condiviso da tutti: privilegiare l’accoglienza delle vittime e delle loro famiglie; invitarli a denunciare; avviare le procedure canoniche contro gli autori di questi atti e lavorare in tutta lealtà con la giustizia del nostro Paese. Le regole, le buone pratiche e le misure di prevenzione e di educazione che abbiamo messo in atto, sono inequivocabili”.
Valls: il cardinale Barbarin si assuma le proprie responsabilitàSulla vicenda che sta scuotendo la diocesi di Lione, è intervenuto anche il premier francese Manuel Valls: “Il cardinale Philippe Barbarin dovrebbe assumersi le proprie responsabilità”. Intervistato dall’emittente radio RMC, il politico ha detto di essere “colpito e sconvolto” per le testimonianze delle vittime su “questi atti abominevoli”. Soprattutto si rivolge al cardinale Barbarin, accusato di aver occultato i fatti. “Se questo dibattito riguardasse il preside di una scuola (…) che cosa avremmo detto? Saremmo stati implacabili”, ha affermato il primo ministro della Francia, aggiungendo: “Un uomo di chiesa, cardinale, Primate delle Gallie, che ha un’influenza morale, intellettuale, che esercita una responsabilità maggiore sulla nostra società, deve capire il dolore”. “Il solo messaggio responsabile che posso far passare, senza prendere il suo posto, senza sostituirmi alla Chiesa di Francia, senza prendere il posto dei giudici” è che Barbarin deve “assumersi le proprie responsabilità, parlare e agire”, ha concluso Valls. La replica del cardinale Barbarin è arrivata questa mattina in conferenza stampa a Lourdes: «Valls mi chiede di assumermi le mie responsabilità, ha ragione, è ciò che faccio».