"Laudato si', sulla
cura della casa comune", è il titolo della seconda enciclica di
papa Francesco. Lo annuncia la sala stampa vaticana.L’enciclica sarà
presentata giovedì 18 giugno, alle ore 11.00, nell’Aula Nuova del Sinodo in Vaticano.
Interverranno il Cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Sua Eminenza il Metropolita di Pergamo John Zizioulas in rappresentanza del Patriarcato Ecumenico e della Chiesa Ortodossa, e il Professor John Schellnhuber, Fondatore e Direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research.
Naturalmente resta il riserbo sul contenuto del
testo. Diverse, autorevoli voci, tra le quali quelle dei cardinali
Oscar Rodriguez Maradiaga e Peter Turkson (rispettivamente arcivescovo
di Tegucigalpa e presidente del Pontificio Consiglio "Giustizia e Pace")
hanno però sottolineato che l’Enciclica si muoverà su un piano etico e
pastorale e che non bisogna dunque attendersi prese di posizione su
questa o quella dottrina scientifica in materia ambientale. In alcuni
ambienti statunitensi, infatti, sono stati mossi recentemente dei
rilievi al testo, ancor prima di conoscerlo.Ben noto fin
dall’inizio del Pontificato è invece il magistero di Papa Francesco in
tema di salvaguardia del creato. Un magistero incentrato soprattutto su
due concetti chiave. La necessità della custodia, da un lato, e la lotta
alla cultura dello scarto dall’altro. In pratica di fronte all’evidenza
che l’azione incessante dell’uomo – specie negli ultimi 150 anni – ha
avuto un impatto fortissimo sulla natura e potrebbe avere conseguenze
dagli esiti potenzialmente disastrosi, il Papa in questi due anni ha
richiamato tutti alle proprie responsabilità.Francesco ha
indicato all’uomo contemporaneo un comportamento da tenere e una
condotta da evitare. Il primo è appunto l’atteggiamento del custode, di
chi si prende cura, di chi non considera il creato e le creature come
risorse da sfruttare in maniera intensiva e sciagurata, ma come un
giardino da coltivare. La seconda è la tendenza di chi invece scarta
tutto ciò che non gli serve.